I costi di disdetta dei contratti TV, Internet e telefonici potrebbero ridursi sensibilmente se il disegno di legge sulla Concorrenza del Governo, appena passato alla Camera, diventasse ancora più specifico. L'Associazione Altroconsumo ha riconosciuto che la scomparsa del termine 'penale' è positivo ma bisognerà fare attenzione alle 'penali mascherate'.
"Rimaniamo critici", dice il responsabile rapporti istituzionali dell'associazione, Marco Pierani. "La parola non c'è più, ma la sostanza resta: chi disdice in anticipo sulla scadenza naturale deve pagare un duplice costo di uscita". Il tema è quello della disdetta anticipata, normalmente più alta rispetto al normale.
Il DDL Concorrenza, che a breve dovrebbe passare all'esame del Senato, contiene più di 40 articoli che cambieranno le regole di molti settori (professioni, RcAuto, telefonia, poste, assicurazioni, etc.). Le novità più interessanti riguardanti le TLC sono legate alle spese di recesso o trasferimento dell'utenza a un altro operatore, finalmente esplicitate in fase di inizio contratto. Inoltre le procedure dovranno essere semplici come quelle di attivazione, quindi non si esclude la modalità telefonica.
Non solo. Per il calcolo delle spese di chiusura gli operatori dovranno considerare la variabile temporale. Chi disdice dopo un mese o un anno non potrà subire la stessa "penale". Fermo restando il fatto che i contratti non potranno superare i 24 mesi.
Per l'abbonamento ai servizi premium - quelli che recentemente hanno costretto l'AGCM a sanzionare - l'operatore sarà costretto a chiedere l'esplicito consenso.