Avatar di Alessandro Crea

a cura di Alessandro Crea

Le fake news non possono essere cancellate, ma solo ostacolate togliendogli visibilità e diffusione nei feed. Questa almeno è la posizione espressa durante una conferenza stampa a New York da alcuni vertici di Facebook, John Hegeman, capo del news feed di Facebook e la product specialist Sara Su.

La conferenza stampa era stata convocata da Facebook proprio per illustrare ai giornalisti il lavoro che il social network starebbe svolgendo per combattere le fonti di disinformazione che abbondano sulle proprie pagine, quando un collega, Oliver Darcy della CNN, ha fatto una domanda esplicita: "Ma se siete così impegnati nella lotta alle fake news perché la pagina InfoWars è ancora presente sul social?". La pagina in questione infatti è un noto sito cospirazionista seguito da oltre 900mila utenti che ad esempio solo pochi giorni fa ha diffuso la notizia di un'imminente nuova guerra civile negli Stati Uniti innescata dal Partito Democratico.

Screen Shot 2017 04 14 at 14 24 46 796x395

Tuttavia, secondo Facebook, InfoWars come molti altri siti di questo tipo non violerebbe le regole di condotta del social network. "Facebook è stato creato come posto in cui persone diverse potessero aver voce. Ed editori diversi hanno punti di vista diversi" ha cercato di spiegare Hegeman.

Leggi anche: Dalle bufale ai falsi ricordi, come la Rete plasma la realtà

"Sappiamo che c'è una tonnellata di roba problematica, come teorie del complotto o dichiarazioni fuorvianti, e questo infastidisce anche me ma dobbiamo trovare un modo di definire la questione e capire in che modo possa riguardare la nostra policy", ha aggiunto Sara Su. Una posizione che sinceramente non convince e sa un po' di soluzione "furbetta" per salvare capra e cavoli senza rinunciare ai tanti utenti interessati a quegli argomenti.

Leggi anche: Facebook e bufale, utenti unico giudice dell'affidabilità?

Insomma i post esplicitamente sessisti o razzisti o che in qualche modo incitino alla violenza vengono (giustamente) censurati e rimossi, ma dinanzi al problema di definire la verità, Facebook si tira indietro. Eppure è un falso problema perché non si tratta di definire la validità o meno di un'intera visione del mondo, ma solo di definire se un'affermazione è falsa o meno. Qui infatti non si tratta di convincere qualcuno su cosa sia vero o meno in assoluto, ma solo di cancellare post che affermano cose palesemente false.

Leggi anche: Facebook e Google, la rivoluzione inizia dalle fake news?

Una cosa semplice da fare tramite fact checking, che peraltro Facebook fa già, tanto che proprio su tali basi ha deciso di intervenire, limitandosi però soltanto a penalizzare queste notizie in modo che non appaiano o appaiano meno nei feed degli utenti. Tuttavia tramite una ricerca i post potranno ancora essere trovati e anche condivisi, all'interno delle famose echo chamber in cui ciascuna "tribù" non fa che condividere argomenti in grado di confermare e rafforzare le proprie convinzioni, infischiandosene allegramente dell'oggettività.  

snopes fake news sites

La posizione difensiva di Facebook insomma è parsa abbastanza debole, come dimostrato anche quando sono stati chiamati in causa i competitor, accusati di afre lo stesso. Insomma tutti i social fanno così, perché noi no? Una posizione che a sua volta potrebbe essere considerata una bufala: qui infatti non si tratta di difficoltà "filosofiche" nello stabilire la verità, ma solo del desiderio imprenditoriale di non rinunciare a una fetta di pubblico e ai dati che condivide. Forza Facebook, con un po' di impegno si può fare di meglio.


Tom's Consiglia

Quello delle fake news è un argomento vasto e complesso. Un buon punto di partenza per iniziare a inquadrare il fenomeno potrebbe essere la lettura di Il Falso e il Vero - Fake News: Che Cosa Sono, Chi Ci Guadagna, Come Evitarle.