Per JPMorgan il valore equo di bitcoin è di 35.000 dollari

Il colosso bancario statunitense JPMorgan ha affermato che il valore equo di bitcoin sarebbe pari a 35.000 dollari, ovvero inferiore del 44% rispetto al suo attuale prezzo, che si aggira attorno ai 63.000 dollari

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a cura di Alessandro Crea

Il colosso bancario statunitense JPMorgan non smette di essere provocatorio nei confronti di bitcoin. Nelle scorse ore infatti ha fatto sapere di ritenere il valore equo della popolare criptovaluta pari a 35.000 dollari, ovvero oltre il 40% in meno del prezzo attuale che si aggira attorno ai 63.000 dollari. La sua stima si basa sul confronto della volatilità della criptovaluta con quella dell'oro. Attualmente, infatti, bitcoin è quattro volte più volatile del metallo lucente.

Il miliardario Peter Thiel ha anche affermato che bitcoin potrebbe essere troppo caro sopra i 60.000 dollari, sostenendo che la sua enorme valutazione potrebbe essere un segno di inflazione fuori controllo. Detto questo, il gigante bancario ritiene che la migliore criptovaluta potrebbe superare i 100.000 dollari nel 2022 a meno che la sua volatilità non veda un calo importante: "Ciò sfida l'idea che un obiettivo di prezzo di 100mila dollari o superiore, che sembra essere la previsione su cui c'è attualmente più consenso per il 2022, sia un obiettivo bitcoin sostenibile in assenza di un calo significativo della volatilità del bitcoin".

JPMorgan si aspetta che le criptovalute continuino a marciare verso l'alto nel 2022, prevedendo un modesto aumento del 15%. Tuttavia, il gigante bancario consiglia agli investitori di evitare l'asset class volatile a favore del settore immobiliare. JPMorgan infatti prevede che sia le proprietà residenziali che commerciali aumenteranno di prezzo a causa del miglioramento delle aspettative di crescita economica.