Pono Player: l'audio FLAC di alta qualità non si sente, bisogna immaginarselo?

Il reporter David Pogue ha fatto le pulci al Pono Player, il riproduttore musicale ad alta qualità voluto da Neil Young. Salta fuori che uno smartphone ha le stesse prestazioni, e che il vantaggio è netto solo rispetto a file di bassissima qualità.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il Pono Player è un riproduttore audio che promette una qualità sopraffina, un ascolto che i veri intenditori dell'Alta Fedeltà adoreranno. Un livello superiore che dovrebbe giustificare il prezzo di 400 dollari circa, ma alla prova dei fatti un comunissimo iPhone è piaciuto di più. La doccia fredda sul progetto di Neil Young arriva da David Pogue, musicista ed ex reporter del New York Times che oggi scrive per Yahoo.

Pono Player 1

Pogue aveva un Pono Player in prova per scriverne la recensione, ma non è riuscito a sentire quella qualità superiore promessa. Ha pensato allora di fare una prova più scientifica: ha trovato 15 volontari tra 17 e 55 anni e ha fatto indossare loro un paio di cuffie Sony MDR 7506, un prodotto di buona qualità che costa poco meno di 100 euro. Ogni persona ha ascoltato tre diverse canzoni con le cuffie citate, e poi ancora una volta con gli auricolari standard di Apple – la cui qualità audio è appena accettabile. Le tracce audio erano state comprate rispettivamente dal Pono Store e da iTunes.

Le cuffie non erano collegate direttamente né al Pono Player né all'iPhone, che erano nascosti alla vista dell'ascoltatore. Ogni persona poteva però cambiare liberamente da una fonte all'altra (A/B) tramite un semplice interruttore. Dopo ogni canzone il collegamento A/B veniva modificato, per evitare che l'ascoltatore si pronunciasse in favore della fonte che aveva preferito con la canzone precedente.

Pono Player test

Il risultato del tutto inatteso è che il telefono è stato il riproduttore preferito nella maggior parte dei casi, sia con le cuffie Sony che con gli auricolari Apple. Intervistati, gli ascoltatori hanno dichiarato di non aver notato quasi nessuna differenza. Quattordici di loro hanno dichiarato di non essere disposti a spendere 400 dollari per una differenza tanto risicata; il quindicesimo era già proprietario di un Pono Player.

Philips Fidelio X2/00 Philips Fidelio X2/00
Sony MDR 7506 Sony MDR 7506
Sennheiser HD598 Sennheiser HD598

A questo punto Pogue si è domandato dove fosse finita la differenza abissale promessa dal Pono Player, e lo ha domandato direttamente a Neil Young, musicista rinomato e cuore del progetto. La risposta è di quelle da incorniciare:

"Su circa 100 artisti di alto livello che hanno confrontato Pono a MP3 in bassa risoluzione, tutti hanno sentito e percepito la differenza", ha scritto Neil Young.

Pono Player 2

Ecco qui la chiave, semplice e imbarazzante: rispetto agli MP3 in bassa risoluzione Pono è molto meglio. Certo, è ovvio, peccato sono almeno 15 anni che la qualità della musica digitale è molto meglio di quella scelta da Young come confronto. iTunes per esempio vende file AAC a 16 bit e 256 Kbps. E lo stesso si può dire di Amazon, Microsoft e altri venditori di musica digitale.

Pono Player in teoria poi dà accesso anche a un catalogo di file in altissima risoluzione, ottenuti rimasterizzando gli originali. Pogue però fa notare che al momento gli album di questo tipo, su due milioni circa in totale, sono pochissimi e difficilissimi da trovare.

Dopodiché c'è lo spinoso argomento delle frequenze che gli esseri umani non possono sentire: studi scientifici (qui e qui) hanno dimostrato che la qualità di un CD è già il massimo che possiamo apprezzare.

Pono usa un formato FLAC lossless che garantisce l'assoluta fedeltà alla fonte originale, mentre MP3 e simili eliminano alcune frequenze per rendere il file più piccolo. Ecco, forse in difesa di Pono Player si può dire che per sentire davvero la differenza sarebbe necessaria una cuffia ancora migliroe delle Sony scelte da Pogue. 

Pono Player 3

Un oggetto come il Pono, nel desiderio di chi lo vende e di chi lo compra, è però anche portatore di emozioni oltre che del semplice ascolto. Qui si va ovviamente in un territorio senza regole, fatta di affermazioni impossibili da verificare e legate al piacere personale. Se a qualcuno fa piacere avere un Pono Player e ricomprarsi la propria musica, buon per lui. Il benessere ottenuto è autentico, ma pare che non lo sia anche il miglioramento tecnico.

Per me la storia del Pono Player è una versione moderna de "I Vestiti Nuovi dell'Imperatore", conclude spietatamente Pogue.

Una favola che racconta dell'illusione appunto, quella di un imperatore e dei suoi sudditi ingannati da un imbonitore da circo. Un regnante che desiderava così tanto credere nella bellezza dei suoi nuovi abiti da non rendersi conto di essere sceso per strada nudo come un verme, con gli spettatori che si sforzano di credere a inesistenti abiti nuovi; finché qualcuno non svela l'inganno.

La conclusione è che il marketing di Pono Player è eccessivo quando dice che "chiunque noterà la differenza". La noteranno in pochi, solo con i file giusti e solo con le cuffie giuste. Ecco, chi proprio vuole spendere del denaro per ascoltare meglio la propria musica farebbe meglio a orientarsi su un buon paio di cuffie, come suggerisce Pogue in conclusione. 

Insomma la recensione di David Pogue, che si può definire senza esitazioni una voce autorevole, è una stroncatura senza mezzi termini. Siamo comunque curiosi di provare il Pono Player, di scoprire cosa succede usandolo con un paio di cuffie di fascia alta, di ascoltarlo collegato a un impianto Hi-Fi di quelli da mille e una notte. Siamo curiosi, certo, ma per il momento non ci sentiamo davvero stimolati a comprare un Pono Player. E voi?