Pornhub e xHamster assicurano: niente orge con i malware

Un esperto di sicurezza la settimana scorsa ha criticato i maggiori siti di pornografia per la responsabilità nella diffusione di malware. Pornhub e xHamster si sono difesi.

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a cura di Dario D'Elia

Pornhub e xHamster, due fra i più noti siti di video porno online, hanno deciso di rispondere a coloro che li accusano di essere diventati pericolosi diffusori di malware. La settimana scorsa l'esperto di sicurezza Conrad Longmore, combinando i dati di Alexa con quelli di Google Safe Browsing diagnostics ha scoperto il pericolo informatico alimentato dai siti pornografici.

"L'ultima volta avevo calcolato che un visitatore medio di xvideos.com aveva il 20% di rischio di essere esposto a malware. Comunque adesso che il sito è stato ripulito appare senza rischi. Ma ciò che è stato scioccante è scoprire che i visitatori di xhamster.com hanno un 42% di chance di entrare in contatto con un malware, e su pornhub.com un atroce 53%, mentre il rate più basso è su tube8.com (14%) e youjizz.com (2%)".

Il Report

"Abbiamo avuto problemi con i malware in passato ma abbiamo smesso totalmente di lavorare con l'agenzia pubblicitaria che aveva causato questo", ha risposto un portavoce di xHamster. "Adesso i nostri affidabili partner controllano i nuovi inserzionisti con molta attenzione, quindi è quasi impossibile mettere un nuovo sito con malware su xHamster".

Il problema, come sostengono molti, è che spesso gli inserzionisti si ritrovano con campagne hackerate, quindi la piattaforma pubblicitaria si trasforma così in fonti di diffusione di malware. "I dati sono liberamente interpretabili, ma c'era un chiaro problema una settimana fa, cosa che adesso potrebbe essere stata risolta", ha sottolineato Longmore. "Potrebbe esservi un problema domani, ovviamente".

Pornhub invece sostiene che i rischi siano minimi. "In media il sito serve più di 15,5 miliardi di pubblicità ogni mese", ha ricordato il portavoce dell'azienda. "Incidenti isolati di malware vengono individuati immediatamente, ed è una cosa minuscola se si considera il traffico monumentale che il nostro sito riceve". Le stime indicano un potenziale di rischio dello 0.003%.