Prestazioni

Test EOS 5DS R: la reflex che supera i limiti dei sensori full frame con la più alta risoluzione del mondo, che in abbinamento al filtro per l'annullamento dell'effetto passo-basso ottimizza la nitidezza dell'immagine percepita. Per esigenze specifiche e per chi può permettersi di spendere oltre 3.000 Euro per il solo corpo macchina.

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a cura di Tom's Hardware

Rumore agli alti ISO

Per fornire un termine di paragone sul rumore agli alti ISO in JPEG e vedere come lavorano i processori d'immagine DIGIC 6, abbiamo comparato i risultati con quelli ottenuti dalla Canon EOS 6D, full frame da 20,2 Mpixel dal costo quasi tre volte inferiore.

  • Formato: JPEG Large Fine (massima risoluzione)
  • Messa a fuoco: Live View  
  • Bilanciamento del bianco: tungsteno
  • Ottimizzazione automatica della luce: on
  • Riduzione rumore agli alti ISO: standard
  • Obiettivo: Canon EF 24-105mm f/4L IS II USM

Canon EOS 5DS R a sinistra, EOS 6D a destra

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ISO 3200

Interessante, quanto inaspettato, il risultato ottenuto a ISO 3200. La 5DS R offre infatti un rumore un pochino più contenuto della 6D, a discapito però dell'incisività dell'immagine, decisamente superiore nel secondo caso, a parità di condizioni. Sembra che il costruttore abbia volutamente optato per un processo di riduzione del rumore piuttosto aggressivo a discapito della nitidezza.

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ISO 6400

A ISO 6400 la EOS 6D si comporta complessivamente meglio. Il rumore, che ad ISO 3200 era leggermente superiore rispetto a quello prodotto dalla sorella maggiore da 50,6 Mpixel, in questo caso risulta lievemente meno evidente (si osservi il collo e le gambe della statuetta) - la differenza è quasi impercettibile - ma è ancora la nitidezza ad avere il sopravvento. Osservate, a riguardo, le scritte del CD: i contorni sono decisamente più netti e definiti, mentre nella 5DS R appaiono più morbidi.

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ISO 12800

Al valore ISO massimo consentito dalla EOS 5DS R, si attenua la differenza nella resa del dettaglio fra le due fotocamere, ma la differenza di rumore a svantaggio di questa risulta ben evidente.

Con un numero di Mpixel 2,5 volte superiore rispetto alla 6D, possiamo dire che Canon abbia indubbiamente svolto un ottimo lavoro, a discapito però del dettaglio. L'aver condensato un numero così elevato di Mpixel in un sensore seppure grande, provoca ad elevati ISO uno "sfaldamento" dei contorni, comportamento tipico dei sensori molto densi alle sensibilità elevate.

Abbiamo ripetuto le prove a ISO 3200 e 6400 anche cambiando obiettivo e utilizzando un Sigma 50mm f/1.4 DG HSM Art, ovviamente sempre in modalità Live View con MAF a contrasto, traendo sostanzialmente le stesse conclusioni di prima.

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ISO 3200

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ISO 6400

Nei casi pratici, comunque, possiamo dire di poter lavorare tranquillamente fino a ISO 4000 senza che il rumore infici più di tanto il risultato finale.

Dobbiamo anche tener conto del fatto che la Canon 5DS R è, per così dire, ISO-variante, il che significa che il rumore generato sulle basse luci a causa di una sovra o sotto esposizione intenzionale varia al variare della sensibilità, quindi la latitudine di esposizione.

La presente sequenza mostra invece il rumore a ISO 6400 variando l'entità di riduzione dello stesso.

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In senso orario, variazioni ottenute cambiando l'entità d'intervento del riduttore di rumore agli alti ISO, passando da OFF, basso, medio e alto: la differenza è sensibile e la perdita di dettaglio non ne risente poi molto

Ecco invece come funziona il Picture Style Dettaglio fine a ISO 3200.

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  1. Standard default (nitidezza: intensità 3, precisione 4, soglia 4)
  2. Fine default (nitidezza: intensità 4, precisione 1, soglia 1)
  3. Fine modificato (nitidezza: intensità 4, precisione 3, soglia 3)
  4. Fine modificato (nitidezza: intensità 6, precisione 3, soglia 3)

Le differenze sono visibili ma non così sostanziali, tenuto presente che i crop riportati sono 1:1. La taratura fine di questi parametri può essere abbastanza complessa, sintomo che la macchina si presta ad un impiego da studio dove occorre dedicare il tempo necessario a creare il proprio Picture Style ideale in funzione del livello di dettaglio richiesto e di gestione del rumore.

Infine, il rumore in RAW a ISO 3200 e 6400, sempre in comparazione con la EOS 6D:

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ISO 3200

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ISO 6400

È possibile elaborare le immagini RAW direttamente in camera tramite apposito menu.

Autofocus

Il sistema AF TTL-CT-SIR con sensore CMOS dedicato di cui sono dotate la EOS 5DS e la EOS 5DS R combina l'AF a 61 punti dalla EOS 5D Mark III con l'avanzata tecnologia di misurazione dell'esposizione della EOS 7D Mark II (basata sul sensore da 150,000-pixel RGB+IR).

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Il risultato è una messa a fuoco automatica confrontabile con quella della EOS-1D X. Dispone di 61 punti, di cui 41 a croce e ampie possibilità di customizzazione e di scelta delle zone. La sensibilità va da -2 EV a +18 EV.

È possibile utilizzare tutti i 61 punti AF contemporaneamente o raggruppali in zone spostabili per coprire i soggetti decentrati. In alternativa, selezionare un unico punto AF per una messa a fuoco più precisa su una specifica parte della scena.

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Queste le zone di copertura:

  • 61 punti AF (selezione automatica)
  • Punto AF singolo
  • AF Spot (singolo di precisione
  • Espansione del punto AF (a 4 punti su, giù, sinistra, destra o 8 punti circostanti)
  • Zona AF
  • Zona AF ampia
  • Possibilità di selezionare i punti AF separatamente per inquadrature orizzontali o verticali.

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Naturalmente è possibile effettuare la micro-regolazione dell'autofocus individuale fino a 40 diversi obiettivi, che vengono memorizzati e ricordati per tipologia e numero di serie. Montando uno zoom, è possibile effettuare la micro-regolazioni sia sulla parte wide che tele in maniera indipendente.

La fotocamera consente poi di personalizzare il sistema AF, con un menu modificabile simile a quello di EOS-1D X, per un controllo completo su sensibilità e inseguimento del soggetto.

Tracking e sistema esposimetrico

Quando si devono tracciare soggetti in movimento, la macchina utilizza il sistema AI Servo AF III.

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AI Servo AF III controlla continuamente il soggetto e in base al suo movimento agisce in maniera predittiva. Se la posizione del soggetto non può essere determinata in ogni istante, questo risultato negativo viene ignorato e la misurazione del MAF si basa sull'ultimo rilevamento attendibile.

Per testare le capacità di questo sistema AF, abbiamo effettuato molte prove, decine di sequenze di raffiche a media velocità con un soggetto in corsa che si muoveva in varie direzioni rispetto alla fotocamera, sia con movimento regolare, che irregolare, rettilineo, a zig zag ecc. e abbiamo raccolto una parte dei risultati ottenuti nella seguente tabella. 

N.B. Per gli scatti sono stati usati i preset impostati; modo AF Servo; obiettivo utilizzato Canon EF 24-105mm f/4L IS II USM

Movimento soggetto

Preset AF

Area AF

Numero di scatti totale

Numero di immagini perfettamente a fuoco

Percentuale d'immagini a fuoco sul totale

Rettilineo  

Caso 1 - Impostazione multifunzione versatile

Singolo punto + assistenza 4 punti circostanti

21

21

100%

Rettilineo  

Caso 1 - Impostazione multifunzione versatile

Ampia

21

20

95%

Zig zag 

Caso 1 - Impostazione multifunzione versatile

Ampia

24

23

95%

Zig zag con accelerazione e decelerazione

Caso 4 - Soggetti che accelerano e decelerano rapidamente

Ampia

30

13

43%

Movimento casuale

Caso 5 - Soggetti in movimento irregolare in tutte le direzioni

Ampia

40

25

62%

Comportamento eccellente con soggetti in movimento regolare, rettilineo o a zig zag, con velocità costante. Qualche problema invece quando la velocità varia. Ciò può essere imputabile a due ragioni: o il sistema di predizione della posizione basato sulle velocità richiede ancora qualche messa a punto, o semplicemente che occorre impostare ad hoc i parametri che invece fanno parte dei vari preset. Probabilmente, questa seconda ipotesi è la più plausibile, bisogna però tener conto del fatto che l'impostazione accurata di tali parametri non è per nulla semplice e occorre sperimentare un po' per trovare il compromesso ideale.

Per ulteriori informazioni sul sistema AF della 5DS R, vi invitiamo a leggere questo articolo.

Il sistema esposimetrico si è rivelato davvero eccellente, soprattutto in modalità valutativa dove riesce davvero a calcolare l'esposizione corretta sulla base della scena al punto tale che su centinaia di foto scattate poco sono risultate sovra o sottoesposte. Teniamo soltanto presente che l'esposimetro da prevalenza al punto o all'area di messa a fuoco e se ci si trova nelle condizioni in cui si sta fotografando un soggetto bianco (ad esempio, una barca con una vela bianca sul fondo del mare scuro), quasi sempre capita che tutta la scena risulti sottoesposta di almeno 1 EV, fenomeno facilmente correggibile con una sovraesposizione intenzionale. Nel caso della misurazione spot, però, la misurazione non è legata al punto di MAF.

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I diversi sistemi di misurazione della luce di cui è dotata la macchina

La 5DS R sembra reggere abbastanza bene come latitudine di esposizione, ciò premia le scelte tecnologiche/costruttive di Canon che già avevamo riscontrato a partire dalla 6D, in cui si nota un miglioramento anche rispetto ad una reflex come la 5D Mark III quando si tratta di gamma dinamica. Il sensore ad elevata risoluzione, che dovrebbe portare ad un aumento del rumore totale, non sembra avere effetti negativi sulla gamma dinamica, di poco inferiore a 12,5 EV. Tuttavia, in confronto ad alcuni concorrenti, questa reflex non riesce a "spingere" più di tanto, perché quando la latitudine di esposizione eccede i 2/3 EV il rumore diventa davvero elevato, mentre nel caso di alcuni concorrenti con meno denso questo deterioramento delle prestazioni diventa visibile anche a 5 o 6 EV, e ciò è sintomatico per molti punti di vista. Il caso tipico è quello di schiarire le ombre nei soggetti a forte contrasto.

Il bilanciamento del bianco automatico (AWB) è sempre affidabile a parte quando si è in presenza di luce artificiale, dove la riproduzione dei colori appare diversa da come percepite dall'occhio umano, ma fortunatamente il monitor posteriore permette subito di controllare il risultato appena ottenuto o quello in tempo reale quando si scatta in Live View.

Come in tutte le reflex Canon, esiste la possibilità di attivare o meno la priorità alle alte luci e l'ottimizzazione automatica della luce su tre valori. Non manca, ovviamente, l'HDR, che come in altre macchine prodotte dal costruttore giapponese non ci ha entusiasmato, onestamente.

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Comportamento dell'HDR in modalità Automatica con effetto "naturale"