Recensione Hisense E78GQ

Hisense E78GQ è un televisore di fascia media, dal prezzo accessibile ma con alcuni compromessi da tenere in considerazione

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

La maggior parte dei consumatori oggi scegliere un televisore da 55”, e la maggior parte delle persone cerca di spendere “circa 500 euro per un nuovo televisore”.

Hisense risponde a tale situazione con l’Hisense E78GQ, un modello che rientra nella fascia di prezzo più comune, e che cerca allo stesso tempo di offrire quanta più qualità possibile.

Il pannello LCD è completato da un filtro Quantum Dot e una retroilluminazione Direct LED. Tutto questo si combina al software e agli algoritmi di elaborazione per dar vita a una qualità dell’immagine adeguata, con le fonti 4K/HDR. L’Hisense E78GQ è invece un po’ in difficoltà con i contenuti legacy, cioè quelli a bassa risoluzione e senza HDR, per via di algoritmi di upscaling del tutto migliorabili.

L’audio è ordinario, adatto per sentire e comprendere il parlato, ma per una “vera” esperienza cinematografica ci vorrà una buona soundbar. Il software è Vidaa 5.0, una piattaforma matura e semplice da usare, ma dove mancano diverse app, alcune delle quali davvero molto importanti.

Design

L’Hisense E78GQ è un televisore entry level, che punta ad avere le prestazioni essenziali e un prezzo il più accessibile possibile. Non sorprende dunque scoprire che è realizzato con plastiche ordinarie, non particolarmente rigide.

È anche molto leggero (14 Kg); da un parte l’installazione è più facile, ma dall’altra il peso ridotto tradisce materiali poco nobili, e probabilmente altoparlanti appena passabili.

Il pannello è un LCD con illuminazione DirectLED; significa che tutto il pannello ha dei LED per la retroilluminazione, non solo i bordi (Edge). Ne risulta un’uniformità piuttosto buona per questa categoria. Non si tratta di un pannello di backlighting molto potente, comunque, visto che la luminosità massima dichiarata è di soli 400 nit.

Al momento di acquistare l’Hisense E78GQ potrete scegliere se avere il piedistallo centrale oppure i due laterali. In entrambi i casi avrete il TV sollevato di una decina di centimetri rispetto al piano di appoggio. Una scelta stilistica vecchio stile, ma resta lo spazio per un’eventuale soundbar. Volendo montarlo a parete vi servirà una piastra VESA 20x30.

La copertura del pannello è in plastica trasparente. Non è molto bello e dovrete fare molta attenzione per pulirlo, perché con il prodotto sbagliato si opacizza e poi ci vuole molto olio di gomito per sistemare il problema. La copertura comunque fa il suo mestiere nel proteggere lo schermo da eventuali danni, ma le giunture lasciano spazio a umidità e polvere.

Il telecomando ripropone le stesse plastiche economiche e offre addirittura 9 pulsanti dedicati, compreso anche YouTube Music. Un’abbondanza che a qualcuno potrebbe anche piacere, ma che può anche creare confusione. Non troverete un pulsante per Disney+, visto che a oggi il software HiSense non è compatibile. Tra i canali aggiuntivi, rispetto a quelli che troviamo in genere sulle altre smart TV, c’è anche DAZN. FREE è una proposta di HiSense, parte di Vidaa: quando abbiamo provato il televisore non c’era nulla di interessante, quindi dopo un primo sguardo probabilmente ve ne dimenticherete.

Ragion per cui speriamo che i produttori permettano di personalizzare i pulsanti di accesso rapido, così ognuno di noi potrà scegliere di metterci le app che preferisce.

In ogni caso, il design del telecomando è grossolano ma sembra solido

Caratteristiche

L’Hisense E78GQ ha un pannello LCD QLED. Significa il pannello si compone di tre strati (come tutti i TV QLED): retroilluminazione, Quantum Dot e schermo LCD.

Offre 4 porte HDMI, di cui tre sono HDMI 2.1 e quindi supportano i formati delle console moderne. Una delle porte supporta il formato eARC per l’uscita audio. Ci sono poi due porte USB, che non è male, LAN, Wi-Fi e Bluetooth.

È presente anche il sensore di luce ambientale, che è una gradita sorpresa in questa fascia di prezzo. Il suo compito è quello di regolare la luminosità in modo automatico, a seconda di quanta luce c’è nella stanza. Funziona ma non è molto preciso, e a volte abbiamo visto delle variazioni di intensità del tutto impreviste - una di quelle cose che ti dà fastidio mentre stai guardando un film. Il nostro consiglio è di disattivare il sensore ambientale, perché i vantaggi che offre non compensano le controindicazioni.

Qualità immagine

Da televisori di fascia bassa o medio-bassa come questo non ci aspettiamo una qualità dell’immagine eccellente. In genere basta che non ci siano evidenti problemi e che tutto sommato si veda in modo dignitoso.

Ebbene, con fonti di alta qualità questo Hisense E78GQ se la cava in modo più che discreto. Abbiamo prova con Il Nostro Pianeta - Mare Aperto, dove c’è una grande predominanza di blu.

Le aree scure e le parti nere sono abbastanza scure, più di quanto ci saremmo aspettati in questa fascia di prezzo. Le sfumature di colore sono riprodotte bene, e non sembra che si perdano informazioni. In generale i colori sono piacevoli anche se mancano un po’ di intensità.

Passando a Fattoria Clarkson, 1x01, si possono notare le prestazioni HDR, in particolare con i tramonti sulla campagna inglese. Ma la prima cosa che si nota è che con Prime Video il software Hisense ci mette un po’ di più ad attivare la massima qualità, più di quanto ci metta con altre app. Una volta passati 15-20 secondi, comunque, si notano prestazioni HDR più che all’altezza, e si nota quanto Amazon abbia calcato la mano in questa serie.

Gli algoritmi di correzione creano un’immagine pulita e precisa, con qualche piccolo problema di chiarezza e precisione solo nei dettagli più piccoli.

Buona esperienza anche con Spider Man: Far From Home (Netflix, Dolby Vision), ma qui gli algoritmi di elaborazione di HiSense portano a un risultato peggiore: gli effetti e il makeup risultano particolarmente “finti”, per via di un effetto soap-opera molto evidente.

Restano i colori un po’ sbiaditi nonostante prestazioni HDR sufficienti. L’immagine risultata troppo “liscia”, troppo ripulita.

È un problema della modalità Standard, ragion per cui consigliamo di impostare sempre la modalità Cinema. È una seccatura ma non si può dire che capiti solo con HiSense: a parte i modelli Sony e Panasonic (dal 2020), in effetti, la modalità standard non ci ha mai lasciati del tutto soddisfatti.

Anzi, se non altro quest’anno HiSense ha una modalità Cinema che si può usare così com’è, senza obbligarci a fare regolazioni ulteriori dalle Impostazioni.

Upscaling

La faccenda cambia, anche parecchio, quando entrano in gioco gli algoritmi di upscaling. Messo alla prova con contenuti a bassa risoluzione e senza HDR, questo Hisense E78GQ mostra tutti i limiti della sua fascia di prezzo. Limiti che, in effetti, ritroviamo anche su modelli di altre marche, dal prezzo simile.

Abbiamo provato con Star Trek Next Generation 1x01 e con I Goonies, entrambi disponibili su Netflix.

Il cielo nero è, prevedibilmente, grigio scuro. Ma il pannello Quantum Dot fa quello che ci si aspetta e produce colori più precisi: le stelle e l’astronave che passa veloce sono ben riprodotte.

Usando la Modalità standard il rumore (analogico) si nota moltissimo, e gli algoritmi non riescono a fare quasi nulla per pulire e migliorare l’immagine. Ma riescono se non altro a non creare distorsioni nel trasformare tutto in un video 4K che possa riempire tutti i pixel disponibili senza fare danni. In alcune inquadrature, invece, la correzione del rumore si vede ma l’immagine appare troppo levigata, peggiore di quanto fosse in originale e senza effetti.

Per esempio, i capelli di Diana Troy funzionano, senza distorsioni o artefatti intorno alla testa, ma la pelle del capitano Picard è troppo liscia, fino a farlo sembrare un’animazione digitale invece di un attore in carne e ossa. Curiosamente, questi errori fanno sembrare l’androide Data un po’ più umano. Il che ha forse interessanti risvolti dickiani ma non depone a favore del software Hisense.

Con il film degli anni ‘80, I Goonies, l’esperienza è simile: qui siamo ancora in modalità Standard, e il rumore video resta molto visibile. Il lavoro di correzione è un po’ meno evidente, ma abbiamo comunque un’immagine che risulta poco naturale.

Soprattutto però la correzione è instabile, portando a inquadrature molto diverse tra loro, seppure una dopo l’altra.

Se vi piace guardare anche contenuti un po’ meno recenti, meglio usare la modalità Cinema, che disattiva quasi tutti gli algoritmi correttivi. Non avrete un miglioramento “magico” come quello di modelli superiori, ma potrete godervi il vostro film vintage senza modifiche inopportune.

Questi difetti sono un problema: non tanto, perché crediamo che chi comprare un TV in questa fascia di prezzo non sia alla ricerca della massima qualità dell’immagine con l’upscaling. Anzi, tutto sommato questo Hisense E78GQ ha fatto una prestazione più che buona, del tutto coerente con quanto ci si può aspettare in questa fascia di prezzo.

Audio

L’Hisense E78GQ genera un volume massimo accettabile, più che adeguato per riempire il salotto. Il suono è vuoto e metallico, senza bassi e con alti un po’ distorti. Lo spettro audio è incompleto, ma il parlato risulta comprensibili e gli effetti sonori sono ben separati - anche se spari ed esplosioni non sono sono molto convincenti. C’è anche una specie di riverbero, che non siamo riusciti ad eliminare.

È un audio “da TV”, senza gloria né infamia. Chi vuole di meglio farà meglio a prendersi una buona soundbar oppure un impianto home theatre vero e proprio.

Software

Il sistema operativo delle smart TV Hisense si chiama Vidaa ed è arrivato alla versione 5.0. È una piattaforma matura e funzionale, ma non è tra le più diffuse e conosciute. Il che non sarebbe un problema se non fosse per il fatto che mancano alcune applicazioni, tra cui spicca Disney+. Proprio così, se volete guardare i film Pixar, i Simpson, i film Marvel o quelli di Star Wars, X-Files o migliaia di altri contenuti Disney, non potete farlo con un TV HiSense. Tra le altre app mancanti vale la pena di segnalare Eurosport, che ha trovato un nuovo successo con le Olimpiadi di Tokyo 2020.

E non c’è nemmeno la funzione Chromecast integrata, quindi per supplire alle app mancanti l’unica soluzione è un dispositivo di streaming come una Google Chromecast o una Amazon Fire TV Stick.

Il che è un vero peccato, soprattutto in un televisore che trova nel prezzo basso uno dei suoi punti di forza. Sì ma se poi devi spendere altro denaro per avere una delle app più diffuse al mondo perde un po’ di interesse. Anche perché oltre al denaro c’è una questione di complicazione: non tutti saprebbero rispondere a questa esigenza.

A parte questa mancanza (ognuno giudicherà da sé se grande o piccola) Vidaa 5.0 è una piattaforma moderna, pronta per l’uso 100%, vale a dire senza antenna e senza decoder satellitare. Basta una connessione a Internet con una buona velocità e avrete migliaia di contenuti da vedere, e centinaia di canali in diretta.

Premendo il tasto Home il televisore passa dalla pagina iniziale alla TV standard, cioè uno schermo vuoto se non c’è nulla collegato. È una scelta ragionevole ma che può confondere, e ci piacerebbe poter decidere di eliminare del tutto la TV tradizionale.

Quanto alle regolazioni per la qualità dell’immagine, il software non offre una scelta molto vasta: Ultra Smooth Motion (riduzione del tremolio) ha cinque livelli ma è difficile distinguere tra l’uno e l’altro. Persino tra “spento” e “massimo” non è facile vedere la differenza. Si può intervenire su”Contrasto Adattivo”, ma anche qui tra un livello e l’altro non si nota quasi nessuna differenza.

Bisogna intervenire spesso su saturazione e contrasto perché, come detto, a seconda del contenuto il televisore si comporta in modo diverso.

Ognuna delle cinque modalità Immagine è personalizzabile ma abbiamo trovato che vale la pena usare solo Cinema, ed eventualmente agire su quella con regolazioni fini. Anzi di modalità Cinema ce ne sono due, ma anche qui è difficile distinguere tra l’una e l’altra, a occhio nudo.

Passando all’interfaccia, Vidaa 5.0 segue la tendenza del momento. Una fascia principale con i contenuti consigliati, che occupa circa ⅓ dello schermo. Appena sotto le app preferite, una lista personalizzabile che include fino a 14 app per accesso immediato, più un drawer con tutte le altre. Ancora sotto contenuti selezionati da RaiPlay, ma non ci è ben chiaro perch Hisense dia precedenza a questo provider rispetto ad altri (forse un accordo tra i due, di cui non siamo a conoscenza).

In alto, invece, una serie di pulsanti per un accesso immediato allo store, alle impostazioni e ad altre funzioni della TV. C’è un sistema di notifiche, che abbiamo trovato più fastidioso che utile, e che per fortuna si può disattivare.

Concorrenti

Sony HX80

Il televisore Sony del 2019 ha ancora molto da dire, soprattutto perché due anni fa era un top di gamma ma oggi lo si trova allo stesso prezzo dell’Hisense. Per prestazioni e qualità dell’immagine se la cava alla grande, mentre il software, Android TV, è più completo.

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Samsung AU8000

Il Samsung AU8000 non è un televisore QLED. Ha un pannello LCD 4K standard e il software Samsung Tizen, con cui molti consumatori hanno già familiarità. Rispetto al prodotto HiSense ci sono poche differenze in termini di qualità audio, ma il software potrebbe fare la differenza.

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LG NanoCell Nano 8086

LG risponde ai televisori QLED con i suoi Nano LED. Cambia il nome qualche dettaglio tecnico, ma si tratta sempre di una soluzione per mostrare più colori, e migliori prestazioni video in generale. Ancora una volta la differenza principale, oltre che nel marchio, sta nel software: LG ha WebOS, con qualche app in più rispetto alla piattaforma di Hisense.

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Hisense E78GQ, vale la pena comprarlo?

Nel momento in cui scriviamo Hisense E78GQ si trova a €549 su Amazon. È più o men il prezzo medio di un televisore a 55 pollici: andando più in basso bisogna scendere a pesanti compromessi in termini di qualità.

Un paio di anni fa avremmo detto che era un prezzo troppo alto, ma la pandemia e la carenza di chip hanno fatto aumentare i prezzi di tutto, anche dei televisori, e purtroppo oggi sono queste le cifre di partenza per prendersi un televisore che sia almeno decente.

Già, ma vale la pena di spendere 549 euro per questo televisore? La risposta è sì, ma con qualche riserva.

Questo Hisense E78GQ propone dei compromessi sotto molti aspetti, come materiali, qualità audio, qualità dell’immagine in upscaling, completezza del software. La mancanza di Disney+ e le scarse prestazioni sono probabilmente gli elementi più rilevanti.

Ma dall’altro lato offre un buon equilibrio tra ciò che si paga e ciò che ci porta a casa. In generale si vede abbastanza bene (in rapporto al prezzo), e sotto certi aspetti forse è persino preferibile rispetto a prodotti più blasonati.

Non è il televisore che consiglieremmo per un’esperienza home cinema di alto livello, ma se cercate una TV per “guardare la TV” senza troppe pretese, non ne resterete delusi.