Compact Flash per sempre?

Con l’arrivo del sensore da 10 Mpixel sul mercato delle reflex, Canon doveva reagire. Il risultato è la Canon EOS 400D. Vediamo quali sono le sue caratteristiche vincenti.

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a cura di Tom's Hardware

Compact Flash per sempre?

Diversamente dalla maggior parte degli apparecchi fotografici amatoriali, la 400D, per quanto riguarda la memoria, è rimasta fedele al tradizionale formato Compact Flash. Chi possiede già queste schede sarà felice di questa scelta, ma per gli altri è meno piacevole, poiché le schede SD sono molto più diffuse a livello amatoriale. I formati immagine disponibili sono i soliti, cioè il JPEG e il RAW. In JPEG si può scegliere tra differenti dimensioni immagine e due fattori di compressione. Esiste anche una modalità JPEG+RAW ma con una sola possibilità di scelta della dimensione immagine JPEG. Le immagini che ne derivano si aggirano sui 4,5 MB in JPEG Massima Qualità e 10 MB in RAW, con delle grosse oscillazioni a seconda del soggetto fotografato. Siamo giunti alla conclusione che le foto RAW sono compresse, poiché una simile foto non compressa superebbe i 15 MB. Si può visualizzare la foto sul display posteriore da 2,5”, molto più piacevole e leggibile del vecchio 1,8” della 350D. Il vantaggio è notevole e inoltre la 400D può anche mostrare un istogramma RGB, una funzione ormai diventata comune sulle reflex. Lamentiamo comunque la mancanza di un display superiore, molto più leggibile nella gestione della modalità di controllo in ripresa rapida.

Nel menù è possibile scegliere tra un istogramma classico o RGB

La visualizzazione dell’istogramma RGB è associata a quella delle zone sovraesposte e dei principali parametri.

Una visualizzazione classica che include la velocità e il diaframma, sarà sicuramente la più utilizzata.