Scimmie su Marte, la Russia addestra macachi per l'esplorazione spaziale

Quattro macachi Rhesus stanno seguendo un programma di addestramento russo in vista di un viaggio su Marte. Forse partiranno nel 2017.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Gli scienziati russi stanno addestrando 4 macachi Rhesus per una missione su Marte. Al momento non è chiaro se si tratterà di una missione di sola andata, quello che invece è certo è che i primati stanno seguendo un addestramento di 3 ore al giorno propedeutico a imparare a usare un joystick e risolvere puzzle.

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L'addestramento, guidato da Inessa Kozlovskaya, in questa fase prevede l'uso di un joystick per centrare e colpire un bersaglio evidenziato da un cursore. Il successo viene ricompensato con un sorso di succo di frutta. Una volta che avranno dimestichezza con questo compito i macachi saranno addestrati per risolvere semplici puzzle, e al termine della formazione dovrebbero essere in grado di completare autonomamente un programma giornaliero di attività.

Gli esperti dell'Accademia Russa delle Scienze auspicano di poter completare l'addestramento e di spedire le scimmie su Marte entro il 2017.  Tutti e quattro i macachi Rhesus coinvolti in questo studio sono stati scelti per le loro capacità cognitive e la velocità di apprendimento.

A leggere questa notizia viene in mente la cagnolina Laika, che fu spedita nello Spazio il 3 novembre 1957 e non sopravvisse alla missione. Il suo sacrificio sollevò molte proteste in tutto il mondo, e al termine della Guerra Fredda Oleg Gazenko, che fu responsabile della missione, ammise che il lancio di Laika fu un sacrificio inutile. Laika non fu né il primo né l'ultimo cane spedito nello Spazio.

Nonostante questo gli animali hanno svolto spesso il ruolo di pionieri spaziali, e oltre ai cani le scimmie furono protagoniste di molti esperimenti. Il primo primate di andare nello Spazio fu Alberto I nel giugno del 1948, a bordo di un razzo V-2 degli Stati Uniti: soffocò e morì durante il volo.

Ham the Astrochimp
Ham the Astrochimp

Un anno dopo, quasi lo stesso giorno, un secondo V-2 trasportò Alberto II ad un'altitudine di 133 chilometri: il razzo rientrò sulla Terra ma Alberto II morì nell'impatto. Nel dicembre dello stesso anno, Alberto IV fu inviato nello Spazio collegato a macchine per il monitoraggio della sua salute. Come Alberto II non subì effetti negativi dal volo, ma non sopravvisse al rientro.

Ci vollero altri due anni prima che un'altra scimmia, Yorick, intraprendesse un viaggio nello Spazio e sopravvisse. Poi fu la volta di Ham the Astrochimp nel gennaio del 1961: le sue attività vitali furono monitorate e fu in grado di azionare delle leve durante il volo.

Saranno le ennesime cavie animali a riaprire la corsa allo Spazio e a portare l'uomo su Marte? La Russia sembra non scartare l'idea, almeno stando a questa notizia. Dall'altra parte dell'Oceano la NASA sembra preferire la scommessa tecnologica e spedisce rover e sonde a iosa sul Pianeta Rosso per tastare il terreno. Voi cosa ne pensate?