Scott Kelly rientra sulla Terra, un primo passo verso Marte

L'astronauta statunitense Scott Kelly è rientrato sulla Terra dopo 340 giorni sulla ISS. "Ciò che abbiamo fatto nello Spazio dimostra che possiamo superare le sfide. Se possiamo sognarlo, possiamo farlo, se lo vogliamo veramente".

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a cura di Elena Re Garbagnati

L'astronauta statunitense Scott Kelly e il cosmonauta Mikhail Kornienko sono atterrati sulla Terra questa notte alle 5:26 ora italiana, quando la navicella spaziale Soyuz TMA-18M ha toccato il suolo della steppa kazaka. Si conclude così la missione One Year in Space che era inizia il 27 marzo 2015 e che ha fatto trascorrere ai due uomini 340 giorni nello Spazio a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.

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Kelly e Kornienko sono così stati protagonisti della più lunga permanenza continuativa a bordo della ISS, e Scott Kelly ha anche fatto suo il primato di diventare l'astronauta statunitense che ha passato più tempo nello Spazio. Contando tutte e quattro le missioni a cui ha partecipato Kelly è stato lontano dalla Terra per 522 giorni.

Da notare che si parla convenzionalmente di anno anche se a conti fatti ci sono 25 giorni in meno rispetto all'anno solare.

Kelly, che nel corso della sua missione ha postato alcune delle più belle immagini di albe e tramonti dalla ISS, non ha voluto smentirsi e prima di imbarcarsi sulla Soyuz ha voluto regalarci il suo ultimo scatto, postato su Twitter e che riproponiamo in questa notizia.

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In questa notizia potete vedere inoltre i video e le gallerie fotografiche con l'atterraggio di questa notte, che testimoniano il buono stato di salute dei tre astronauti rientrati a Terra. Ricordiamo che appena atterrati gli astronauti vengono estratti dalla navicella Soyuz e messi su appositi "seggiolini" per dare loro il tempo di abituarsi alla gravità. Adesso Kelly sta affrontando il trasferimento negli Stati Uniti, dove affronterà tutti i test per appurare il suo stato di salute, e non solo.

Ricordiamo infatti che uno dei motivi per i quali gli astronauti affrontano missioni di lunga durata nello Spazio è per valutare gli effetti sull'organismo della permanenza nello Spazio e collezionare dati a supporto di potenziali future missioni di lunga durata nel Sistema Solare, in primis l'invio di missioni umane su Marte. In particolare questo vale per Kelly, che stando un anno sulla ISS dovrebbe apportare ancora più dati sugli effetti della microgravità sul corpo umano.

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Nel corso di un'intervista rilasciata qualche giorno fa Kelly ha dichiarato: "Ciò che abbiamo fatto nello Spazio dimostra che possiamo superare le sfide. Se possiamo sognarlo, possiamo farlo, se lo vogliamo veramente". E proprio in relazione a una possibile missione su Marte ha aggiunto che è una sfida "assolutamente possibile", nonostante richieda di "dover stare isolati e lontani dalle persone a cui si vuol bene. Ma è una cosa che si può affrontare".

Non solo: Kelly ha un fratello gemello, astronauta in pensione, che negli ultimi 340 giorni è rimasto sulla Terra. Prima della partenza entrambi i fratelli si sono sottoposti a una serie di test, che verranno rifatti nelle prossime settimane per valutare accuratamente qualsiasi cambiamento intercorso su Scott.