Se la nuvola digitale si espande e l'hardware annaspa

Al centro di SMAU Milano si parlerà di digitale e soprattutto di cloud, ma anche di un tema caldo, ovvero il calo del mercato dell'hardware. In che modo questo declino modifica lo scenario dell'innovazione? Lo spiega l'AD di SMAU, Pierantonio Macola.

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a cura di Pasquale Macrì

Innovazione, digitale e piccole e medie impese, un connubio necessario per far decollare l'economia italiana e un tema al centro della nuova edizione di SMAU che si terrà a Milano fino al 23 ottobre. Ma oltre all'euforia per il cloud, delle start-up e dei progetti innovativi, c'è anche una nota stonata, cioè l'ormai nota e conclamata flessione del mercato dell'hardware.

Tuttavia, secondo Pierantonio Macola, Amministratore Delegato di SMAU, non si tratta di una flessione allarmante per l'innovazione, quanto piuttosto di una naturale evoluzione di un mercato che ha spostato sempre più l'ago della bilancia verso le tecnologie digitali, in grado di abbattere le barriere geografie e di sviluppare un nuovo modo d'intendere l'impresa.

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"Le infrastrutture continueranno a essere presenti, questo è un dato assodato", ha spiegato Macola, "ma è indubbio che la vera rivoluzione si chiami cloud. Da qui nasce e si sviluppa quello che chiamiamo nuova economia della conoscenza. Siamo di fronte a un mercato più liquido, a un linguaggio più moderno. Il cloud democratizza, crea una nuova geografia, un ecosistema che si muove in sincronia a prescindere dall'elemento territoriale".

I social media e i motori di ricerca pongono le aziende davanti a nuove sfide e a un nuovo modo di porsi con i clienti, e ogni settore è coinvolto in questo inesorabile processo di digitalizzazione: dal manifatturiero al commercio, dal turismo alla pubblica amministrazione locale.

Ma secondo L'Amministratore Delegato non siamo destinati a un mondo esclusivamente digitale, e considera ancora l'elemento "fisico", la parte hardware della cloud, un elemento essenziale: "L'incontro diretto tra parti, la stretta di mano, il faccia a faccia sono e saranno sempre determinanti. Non possono esistere rapporti d'impresa che possano fare a meno dell'empatia", ha concluso.