Sky sfavorita nel beauty contest: pura sfortuna

L'asta per le vecchie frequenze della TV analogica prevede tre gruppi: le migliori saranno accessibili solo ed esclusivamente ai broadcaster tradizionali. Sky rischia di vincere un pacchetto soggetto a interferenze.

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a cura di Dario D'Elia

Rai e Mediaset saranno favorite nel prossimo beauty contest che assegnerà le nuove frequenze per il digitale terrestre. Il regolamento del bando, pubblicato venerdì scorso dal Ministero per lo Sviluppo Economico, non lascia spazio a interpretazioni. Le vecchie frequenze che venivano utilizzate dalla TV analogica, com'è risaputo, saranno assegnate agli operatori TLC (per servizi wireless broadband) tramite asta tradizionale e ai broadcaster tramite beauty contest - ovvero con valutazione dei migliori progetti.

Sky soffre di una vigliacca sfortuna

Le frequenze sono state suddivise nei tre gruppi A, B e C per fare in modo che rispettivamente nuovi partecipanti, broadcaster preesistenti e telefonici non si "pestino" i piedi. Il problema è che il blocco B, che di fatto sarà terra di conquista per Mediaset e Rai, è quello delle frequenze più pregiate: le cosiddette "singola-frequenza" non soggette a interferenze sul territorio nazionale, e regolate direttamente da Ginevra. 

Quelle del blocco A, a cui potrà accedere ad esempio Sky, sono soggette a problemi di sovrapposizione con le emittenti straniere di confine. "Per esempio, in Liguria, una delle due frequenze del mux in questione potrebbe coincidere con quella che la Francia utilizza per la Corsica e magari la stessa frequenza in Lombardia potrebbe combaciare con una della Svizzera", aveva confessato un addetto ai lavori vicino al quotidiano del Gruppo Espresso.

Come fa notare Alessandro Longo su L'Espresso si tratterebbe del proseguimento di un vecchio piano: "Romani aveva già dato a Mediaset, in via sperimentale, il canale 58, che ora va nel gruppo B" (Mediaset favorita dal Governo nei primi test HD).

A questo punto sarebbe interessante conoscere il parere del commissario UE per la concorrenza Joaquín Almunia, che da tempo sta tenendo d'occhio il caso italiano (Digitale terrestre italiano sotto la lente della UE) per cancellare definitivamente l'infrazione aperta (e congelata) nel 2007 per la legge Gasparri – che attualmente regola il sistema radiotelevisivo. 

Ultima ma non meno importante la decisione di favorire le televisioni con un beauty contest e "spremere" gli operatori TLC con un'asta tradizionale. Il wireless broadband, che dovrebbe rispondere alle esigenze di digital divide, di fatto sembrerebbe contare meno di qualche canale televisivo digitale in più. Lo ammetto: forse il condizionale avrei potuto evitarlo.