DRM in alto mare

L'attacco di Steve Jobs ai DRM, tecnologia che impedisce la fruizione libera dei contenuti multimediali, va letto nella giusta ottica. Apple potrebbe attrarre anche altri nomi al proprio fianco in questa battaglia. Che una volta tanto, vede come centrali i diritti del consumatore.

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a cura di Tom's Hardware

DRM in alto mare

Quando Napster venne chiuso, si affacciarono altre reti di file sharing illegali, e l'industria musicale, con l'aiuto delle aziende tecnologiche, fece i primi passi nell'era della musica digitale, ma non seriamente. Abbiamo visto servizi di download, per esempio, che richiedevano un abbonamento mensile e un pagamento extra per ogni download e permettevano che un numero limitato di tracce - spesso inferiore a 10 - fosse masterizzato su un CD ogni mese. In molti casi, scaricare musica era funzionale fino a quando la sottoscrizione a questi servizi era attiva.

Dal punto di vista del consumatore, questa prima generazione di servizi musicali fu uno degli errori più grossi che si potesse fare. I download digitali erano troppo costosi rispetto ai CD nei negozi e sebbene gli utenti avessero acquistato le loro canzoni legalmente, erano in ostaggio dei DRM. A tutto questo dovreste affiancare il fatto che stiamo parlando di musica di bassa qualità e protetta e non quella raggiungibile attraverso un regolare CD.

I DRM si sono evoluti in strumenti che automaticamente assumevano che ogni download musicale cadeva nelle mani di un criminale che non aveva altro da fare che distribuirlo alla massa. I DRM odierni mancano di senso comune e sono diventati l'antitesi di quello che era il segreto di Napster: un modo facile per acquisire e utilizzare.

iTunes è stato il primo servizio di download musicale ad abbracciare quando suggerito da Napster all'industria musicali. C'è un'interfaccia facile da usare, un prezzo ragionevole, una grande selezione di tracce. Malgrado le restrizioni dei DRM, i cui limiti sono fissati all'uso su un numero massimo di cinque computer o altrettanti lettori musicali (chiaramente solo iPod), da allora sono state scaricate oltre 2,2 miliardi di canzoni. Sebbene potrebbero sembrarvi molte, sono solo 22 canzoni per iPod, segno che la gente prende la maggior parte della musica da altre parti, come per esempio i classici CD.

Inoltre c'è la possibilità di ottenere musica piratata gratis. La pirateria c'è sempre stata, in una forma o in un'altra. C'è sempre stato qualcuno che ha considerato come una sfida superare una nuova tecnologia di protezione e ci sarà sempre qualcuno con risorse necessarie per abbattere la tecnologia DRM: anziché rendere i contenuti digitali legali inconvenienti all maggioranza di noi, come renderli più convenienti e sicuri possibili? Questo approccio potrebbe creare abbastanza valore da svalutare la musica pirata? La facilità d'uso potrebbe essere il modo per convincere più persone a comprare musica legalmente?