Steve Jobs e i DRM: polemiche a non finire

La lettera aperta scritta da Steve Jobs relativa ai DRM ha scatenato un mare di polemiche

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a cura di Manolo De Agostini

Nella giornata di ieri Steve Jobs, CEO di Apple, ha esternato il suo pensiero sui DRM - Digital Rights Management - arrivando a una conclusione: "non mi piacciono, hanno fallito e se sarà possibile, saranno debellati". Jobs ha spiegato che non è stata un'idea di Apple quella di "marchiare" le canzoni per difenderle dalla pirateria: sono le major che l'hanno voluto, le stesse case che vendono CD senza alcun tipo di protezione.

Jason Reindorp, direttore marketing per Zune di Microsoft, ha dichiarato che secondo il suo punto di vista le dichiarazioni di Jobs sono "irresponsabili ed ingenue", oltre che "presuntuose". Secondo l'uomo Microsoft, Steve Jobs ha scritto un mare di concetti scontati, che non apporterebbero novità al panorama già conosciuto.

Ma non solo Microsoft è insorta contro le parole del boss di Apple. Enzo Mazza, presidente della Federazione Industria Musicale Italiana (Fimi) ha affermato:

"Steve Jobs omette il fatto che le case discografiche non hanno mai chiesto che i Drm fossero chiusi"

"Abbiamo più volte esplicitamente richiesto che i Drm fossero interoperabili, e quindi che venissero rese pubbliche le specifiche tecniche per permettere a tutti di abilitare i loro lettori musicali al formato Apple o Microsoft".

"Alle case discografiche i Drm servono esclusivamente come strumento per la gestione dei diritti d'autore, per sapere quante copie vengono vendute e come ripagare gli autori. Il fatto che i Drm implementati nei negozi online non siano interoperabili è un danno per l'industria musicale, limita la circolazione di opere dell'ingegno che vengono vincolate al player di riferimento dello store musicale".

Secondo Mazza, Steve Jobs avrebbe cercato di ribaltare le carte in tavola, buttando fango sulle major. A detta di Mazza i DRM servono, ma l'interoperabilità va perseguita.

Anche il famoso hacker norvegese "DVD Jon" (Jon Johansen) ha espresso il suo disappunto per le parole di Jobs (vi ricordiamo che l'hacker è stato autore di diversi crack della protezione Apple FairPlay DRM).

La RIAA ha invece espresso la speranza che i DRM permettano l'interoperabilità, magari attraverso uno schema comune: Jobs ha escluso tuttavia un futuro del genere per problemi legati fondalmentalmente alla sicurezza.