Steve Wozniak: con me Apple sarebbe più aperta

Steve Wozniak si è detto pronto a rientrare in Apple, con un ruolo attivo, nel caso gli fosse chiesto. Per lui Apple è un'azienda di successo, ma se fosse per lui sarebbe meno chiusa e un po' più aperta.

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a cura di Manolo De Agostini

Steve Wozniak tornerebbe a lavorare attivamente in Apple. Il cofondatore della casa di Cupertino, un ingegnere dal talento indiscusso visto che rivoluzionò il mondo con Apple I e Apple II, ha dichiarato in un'intervista con Reuters che "considererebbe" un ritorno all'ovile se gli fosse chiesto. Uscito da Apple nel 1987, "Woz" è ancora sul libro paga di Steve Jobs, ma lavora come capo della progettazione in Fusion-IO.

Il sessantenne "Woz" non ha parlato di ruoli, ma ha riconosciuto di essere preparato sui prodotti Apple e quelli della concorrenza. Wozniak ha definito Apple un'azienda "incredibile", che realizza prodotti di qualità e che hanno un grande successo sul mercato. Però tutte le ciambelle non escono con il buco.

Il cofondatore ritiene che Apple sia "troppo chiusa" e ha dichiarato che semmai dovesse tornare a lavorare in Apple gli piacerebbe renderla un po' più aperta. "Penso che Apple potrebbe essere molto più aperta e non perdere nulla sul piano delle vendite. Tuttavia sono sicuro che stanno prendendo le decisioni corrette, in base a ragioni altrettanto giuste, nell'interesse di Apple".

Chissà se Steve Jobs aprirà le porte al suo vecchio amico. Il tema del modello di business di Apple messo sul tavolo da Wozniak è interessante. La casa di Cupertino è andata negli anni a chiudersi sempre di più, tanto che in molti l'hanno definita la "nuova Microsoft". Il resto del mercato, basti guardare a Google o anche alla casa di Redmond (solo in parte) sta mettendo in campo strategie differenti.

Per ora i due metodi di affrontare il mercato si stanno dimostrando validi. Nessuna delle aziende citate è in crisi, e Apple sembra quella  che più di tutti è sulla cresta dell'onda. Renderla più aperta (anche se Wozniak non spiega cosa voglia dire) - come vorrebbero in tanti - potrebbe però snaturare un'azienda che da sempre ha fatto del motto "think different" il suo cavallo di battaglia.

La casa di Cupertino lavora in modo autonomo ed è questo, tra le altre cose, che l'ha portata al successo. L'eventuale decisione di passare a un approccio più aperto le consentirebbe di far durare il suo periodo "magico" e di non trasformarsi in una realtà qualunque?