Telecom Italia è stata condannata a risarcire le spese legali di un utente, per averlo fatto attendere mesi prima di ottenere l'allacciamento telefonico, che l'azienda ha attivato proprio in concomitanza con l'udienza, tenutasi lo scorso 29 maggio. Ora l'azienda dovrà rimborsare 1500 euro, relativi alle spese legali, grazie ad una sentenza del Tribunale di Como.
A.R. aveva chiesto l'allacciamento lo scorso novembre, e dopo continui rinvii, comunicati dall'azienda tramite SMS, ha deciso di rivolgersi ad un avvocato, Isabella Tosto, lo scorso febbraio. La scelta è figlia dell'esasperazione, infatti Telecom aveva comunicato che l'allacciamento sarebbe arrivato solo a ottobre 2009, un anno dopo la prima richiesta.
L'avvocato ha scelto di procedere con un ricorso d'urgenza (ex. Art. 700), che permette di alleggerire e velocizzare il procedimento, ma non di chiedere ulteriori danni, salvo le spese processuali.
Telefonicamente, ci ha spiegato che ora il suo cliente potrebbe intentare una nuova causa, per recuperare le spese aggiuntive e i danni subiti: l'allacciamento, infatti, riguardava uno studio professionale, e non è da escludere che alcuni clienti si siano rivolti altrove, visto che, anche se esisteva un numero di telefono, nessuno poteva rispondere alle chiamate.
Telecom Italia, curiosamente, ha risolto tutti i "problemi tecnici" pochi giorni prima dell'udienza, per quanto riguarda la connessione voce, e immediatamente dopo, per quanto riguarda la connessione dati. Il problema, ricorda l'avvocato Tosto, riguarda l'ultimo miglio, cioè quella parte d'infrastruttura di proprietà di Telecom Italia, e che di fatto impedisce di rivolgersi ad altri operatori per il primo allacciamento, eccezion fatta per quegli utenti che vivono in zone dove l'ostacolo è stato aggirato.
Una situazione che abbiamo trattato molte volte, e che ricorda da vicino un monopolio. La soluzione sarebbe lo scorporo della rete, ma è un'ipotesi che sfiora la fantascienza.
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