Telecom forse oggi blocca lo scorporo: colpa del Garante?

L'AGCOM ha pubblicato oggi un comunicato di precisazione sulla sua proposta di taglio delle tariffe all'ingrosso. Intanto Telecom potrebbe rimandare lo scorporo.

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a cura di Dario D'Elia

Il taglio delle tariffe all'ingrosso dei servizi di accesso broadband è stato criticato aspramente sia da Telecom Italia che da alcuni osservatori. La riduzione dei margini di ricavo sul rame, secondo alcuni, potrebbe non solo ridurre gli investimenti dell'ex-monopolista sul progetto fibra ma anche bloccare l'eventuale scorporo della rete. Insomma, l'impatto finanziario potrebbe essere devastante per Telecom Italia. Si stimano per il 2013 un -110 milioni di euro di ricavi.

Il Garante delle Comunicazioni, stretto sotto questo fuoco di fila, si è visto costretto a pubblicare oggi un comunicato di precisazione. Il primo dettaglio è che questa proposta di tagli alle tariffe  bitstream (-22,36%), Unbundling Local Loop (-6,47%) e Wholesale Line Rental (-4,79%) riguarda esclusivamente il 2013. Per il prossimo triennio tutto è rimandato alla definizione delle condizioni tecniche ed economiche del VULA (Virtual Unbundling Local Access).

L'era glaciale

"In secondo luogo, le variazioni dei canoni dei servizi bistream e WLR sono conseguenza di un adeguamento della metodologia usata nel periodo 2009-2010: per il bitstream, come previsto, si è adottato il criterio dell'orientamento al costo, rispetto al principio del retail minus", scrive l'AGCOM.

"Per l'ULL (Unbundling Local Loop), si sono registrati guadagni di efficienza da parte di Telecom Italia nell’attività di manutenzione correttiva: ciò ha condotto alla corrispondente contrazione dei canoni ULL". In pratica si è passati da un sistema di valutazione basato dal prezzo di vendita al pubblico, meno sconto volume, a uno semplicemente basato sui costi effettivi.

"In terzo luogo, la futura disciplina dei servizi di accesso - in rame ed in fibra - già delineata nella delibera sottoposta a consultazione pubblica, e derivante da importanti cambiamenti della metodologia dovrà, a questo punto, tenere conto di due importanti novità: la proposta di scorporo avanzata da Telecom Italia il 30 maggio e la prevista entrata in vigore della Raccomandazione della Commissione europea sulla non discriminazione e la contabilità dei costi", prosegue la nota AGCOM.

Tutto questo vuol dire che entro fine mese l'Autorità completerà l'analisi preliminare sullo scorporo, valutando il rispetto delle indicazioni del Berec - l'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche. Dopodiché a settembre sarà avviata un'analisi "coordinata dei mercati dell’accesso". In quel momento saranno fissati i nuovi prezzi dei servizi in rame, nel rispetto della Raccomandazione comunitaria che punta a una stabilizzazione dei listini.

Era quasi fatta

"In conclusione, con una decisione più rispondente ai costi effettivi, l'Autorità ha inteso gettare le basi più opportune per una valutazione adeguata del progetto di separazione della rete per il quale continua a mantenere il giudizio globalmente positivo già espresso", conclude la nota.

Basteranno queste precisazioni a raffreddare i bollenti spiriti degli analisti e della Borsa? Difficile dirlo al momento. Certo è che l'annuncio di venerdì scorso ha contribuito a far perdere al titolo Telecom 4,7 punti percentuali. E il trend sembra ancora negativo.

Oggi alle 18.00 vi sarà un consiglio di amministrazione straordinario, e secondo indiscrezioni i massimi dirigenti potrebbero decidere per uno stop temporaneo al progetto di scorporo. L'idea sarebbe quella di attendere il parere della Commissione Europea sulla proposta AGCOM.