Telecom gioca con i costi dell'unbundling, siamo fritti

Telecom Italia vuol barattare il numero dei licenziamenti con l'incremento delle tariffe di unbundling applicate ai provider. Un'interrogazione parlamentare vuole fare chiarezza e capire se questo compromesso sia un vantaggio per il paese.

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a cura di Dario D'Elia

Telecom Italia ha chiesto al governo l'aumento delle tariffe di unbundling "in cambio del congelamento del piano di licenziamenti". Il deputato Luigi Lazzari (Pdl) ha depositato un'interrogazione parlamentare affinché il Ministro dello sviluppo economico (quando ci sarà) e il Ministro del lavoro si esprimano al riguardo.

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"[…] nella riunione della settimana scorsa che ha portato al congelamento degli esuberi, si è arrivati alla tregua dopo aver verificato la disponibilità del governo a ricorrere a strumenti di protezione del reddito per accompagnare al pensionamento i lavoratori in esubero, nonché il sostegno del governo all'aumento del canone per l'ultimo miglio che Telecom incassa dai concorrenti, decisione che spetta all'Authority di settore", sosteneva qualche giorno fa il Sole 24 Ore.

L'Agcom dovrebbe infatti aumentare i costi dell'unbundling del 26% in tre anni. In pratica le tariffe pagate dagli operatori a Telecom per "noleggiare" le sue infrastrutture passeranno per singola utenza da 8,70 euro/mese (1° maggio 2010), a 9,26 euro/mese (1° gennaio 2011), fino ad arrivare a 9,67 euro/mese (dal 1° gennaio 2012). L'ex-monopolista potrebbe insomma intascarsi un benefit (stimato) di circa 70 milioni di euro.

"[…] avendo ribadito di aver elaborato un proprio piano che prevede anche l'utilizzo di fondi pubblici l'azienda (Telecom) non intende prevedere investimenti importanti per la modernizzazione delle reti di telecomunicazione, preferendo la valorizzazione economica della vecchia rete in rame e lo sfruttamento di una rendita di posizione, entrambe ereditate dall'epoca del monopolio", ha ricordato Lazzari.

Per la cronaca infatti bisogna ricordare che il nuovo piano di investimenti Telecom è di poco superiore rispetto al triennio precedente: difficile aspettarsi quindi un miracolo a questo giro di boa.

L'aspetto più divertente della questione è che in Europa il trend tariffario applicato all'unbundling è decrescente - la media attuale è di 8,51 euro/mese. Solo nei paesi a più alto tasso di competizione le tariffe sono in crescita, ma solo perché è in atto un processo di ammodernamento delle infrastrutture: in pratica sta avvenendo il passaggio alla fibra ottica.

Non è quindi esattamente chiaro per quale motivo Telecom debba essere premiata. Sventola un piano licenziamenti durissimo (Volano gli stracci tra sindacati e Telecom Italia), sulla NGN non vuole trattare (Telecom conosce la competizione NGN, e la evita), non brilla per correttezza (Telecom impallinata per le SIM fantasma, avanti così), viola accordi Agcom per la competizione (Telecom lucchetta 500 centrali ADSL, arrangiatevi!)…

La misura è colma.