Telecom Italia polverizza le richieste di Fapav

Telecom Italia risponde alle accuse della Federazione Anti-Pirateria Audiovisiva italiana, facendo riferimento alle sentenze passate

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a cura di Dario D'Elia

Telecom Italia ha risposto duramente alle accuse della Federazione Anti-Pirateria Audiovisiva italiana (Fapav). L'ex monopolista è convinto di aver sempre "agito nel pieno rispetto della normativa vigente, come dimostrano numerose sentenze e pronunciamenti in materia". Insomma, "la posizione di Fapav, che minaccia inoltre Telecom di una azione giudiziaria per il risarcimento dei danni, appare del tutto erronea e non comprensibile", si legge nel comunicato dell'azienda.

Il parere legale di Telecom Italia è che non sia possibile divulgare dati personali per "controversie civili relative ai diritti di proprietà intellettuale", poiché il "trattamento dei dati personali è prevalente rispetto alle esigenze probatorie". Indicazioni avvalorate rispettivamente dalle sentenze della Corte di Giustizia delle Comunità Europee (29 gennaio 2008, causa C-275/06) e dalla sentenza del Tribunale di Roma sul caso Peppermint.

Il tutto ulteriormente confermato dall'intervento del 28 febbraio 2008 del Garante della Privacy, che di fatto ha decretato l'illegittimità delle azioni di forza dei detentori di copyright. Il diritto alla segretezza delle comunicazioni può essere violato solo ed esclusivamente in presenza di una violazione di pari grado – e non certo quindi nell'ambito di un'azione civile.