Quante volte è capitato che si ricevano telefonate da parte di call center, il cui unico scopo è cercare di vendere un prodotto o un servizio? E quante volte, magari esasperati dopo l'ennesima chiamata, abbiamo risposto male all'operatore di turno, dicendogli di non chiamare più?
Tali pratiche di telemarketing sono diventate sempre più frequenti, arrivando a coinvolgere al giorno d'oggi non solo le linee telefoniche fisse, ma anche i cellulari. Le chiamate riguardano telefonia, energia e gas o la stipula di un nuovo contratto di servizio e tanto altro.
La domanda che viene spontaneo porsi, a questo punto, è: esistono strumenti legali per evitare questo tipo di pubblicità?
Reperire i dati degli utenti: com'è possibile?
Prima di cominciare è necessario far luce su una questione fondamentale: come fanno i nostri dati ad arrivare nelle mani di chi ci chiama? Dove trovano il nostro nome e numero di telefono?
Le risposte sono molteplici: ci sono aziende che comprano i dati dai vari operatori telefonici ed altre che elaborano software capaci di estrarre numeri telefonici da internet e da pagine Facebook, e altre varianti ancora. Nessuna di queste modalità risulta completamente lecita e trasparente ma ciò non toglie che, nella realtà, tali pratiche vengano comunque poste in essere.
Ad ogni buon conto, bisogna dire che, una volta entrati nella spirale del telemarketing, non è facile uscirne. Serve dunque un'attività di prevenzione; bisogna prestare attenzione, quando si legge un qualsiasi tipo di modulo o di contratto, alle clausole in cui risulta il numero di telefono, evitando di dare il consenso per quelle che autorizzano chiamate, "contatti commerciali" o il diritto di passare i nostri dati a terzi.