TV oscurata dai servizi LTE: pagheranno TIM e gli altri

Le interferenze tra segnale TV e LTE saranno risolte dagli operatori mobili. A loro l'onere di ogni intervento. Il ministro Passera sta lavorando alla norma. La Fondazione Ugo Bordoni probabilmente si occuperà di gestire i call center per le segnalazioni.

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a cura di Dario D'Elia

I problemi di interferenza fra i servizi LTE e la TV digitale terrestre saranno risolti dagli operatori mobili. Gli italiani possono tirare un sospiro di sollievo: non dovranno acquistare filtri per le antenne. Mario Frullone, direttore delle ricerche della Fondazione Ugo Bordoni, ha confermato a Radio 24 che l'argomento è oggetto di confronto al Tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico. In ogni caso gli Operatori TLC si sono detti disponibili a farsi carico di ogni onere legato al problema.

Interferenze

Secondo le prime stime almeno 700mila abitazioni rischiano problemi di interferenze televisive a causa dell'LTE a 800 MHz (ex canali 61-69). In alcune regioni di Italia 4G e digitale terrestre non vanno d'accordo. È evidente che da gennaio 2013, quando la frequenza più pregiata sarà finalmente disponibile, la situazione si farà calda. Al momento si sta pensando di attivare un call center gestito dalla Fondazione Bordoni (per conto del Ministero) che si occupi delle pratiche di segnalazione. Ogni cittadino avrà la possibilità di richiedere il ripristino del segnale televisivo.

Per altro sono già stati identificati i potenziali problemi. A S. Benedetto del Tronto (AP) si è scoperto che si rischia l'accecamento delle antenne DTT (20-40% dei casi), con conseguente mancata ricezione di tutti i canali, oppure un'interferenza parziale su canali a partire dal 60 UhF - a scendere.

Il Ministro Corrado Passera ha già confermato durante il question time del 24 ottobre che sta lavorando a provvedimenti normativi "idonei a definire le modalità con cui gli operatori di telecomunicazioni dovranno intervenire sugli impianti per la ricezione televisiva domestica ripartendo i relativi oneri".

Insomma, pagheranno TIM, Vodafone e Wind. Si spera.