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a cura di Alessandro Crea

Audizione pubblica sul tema dell'evasione fiscale? No, grazie. Così Apple ha declinato l'invito della Commissione europea partecipare alla seduta, proponendo però in cambio di incontrare i membri della Commissione in una sessione privata. Il motivo? La paura di compromettere con un proprio intervento il ricorso depositato presso Bruxelles contro la sentenza che ha stabilito il pagamento di 13 miliardi di euro entro il terzo trimestre 2018.

Come ricorderete infatti Apple è stata condannata a risarcire l'Irlanda per le tasse che avrebbe evaso, ma paradossalmente l'Irlanda appoggia Apple nella causa perché incassa molto di più nel restare un paradiso fiscale europeo per tutti i colossi del Web che l'hanno scelta come sede operativa europea.

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Pur dicendosi sicura di vincere in appello, il colosso californiano ha iniziato a pagare, versando la prima tranche in un fondo vincolato, nella speranza di recuperare i soldi se la causa dovesse andare per il verso giusto. Apple comunque non è mai stata accusata di evasione fiscale, ossia di aver evitato di pagare il tributo dovuto tramite mezzi illeciti, bensì di elusione fiscale, che prevede l'uso di mezzi leciti allo stesso fine.