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a cura di Alessandro Crea

La Commissione europea ha deliberato un consistente aumento degli investimenti nel settore dell'intelligenza artificiale, nel tentativo di restare competitiva nei confronti di Asia e Stati Uniti. Per questo, entro il 2020, i fondi stanziati cresceranno del 70% con l'aggiunta di altri 1,5 miliardi di euro. Nel 2016 infatti l'Europa ha investito una somma compresa tra i 2.4 e i 3.2 miliardi di euro, contro i 10 miliardi di euro investiti mediamente in Asia e addirittura i 18 miliardi degli USA.

Anche altre nazioni europee come Regno Unito e Francia hanno comunque deciso in questo stesso periodo di aumentare gli investimenti nello sviluppo dell'intelligenza artificiale, in particolare il presidente francese Macron ha annunciato 1,5 miliardi di euro.

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Da parte sua l'industria hi-tech ha ‎accolto l'iniziativa con favore, ma anche con prudenza, chiedendo che gli investimenti non siano poi di fatto ostacolati da regolamenti onerosi e pastoie burocratiche.

"Se l'Unione europea vuole davvero sfruttare a fondo i benefici che lo sviluppo di soluzioni di intelligenza artificiali è in grado di portare alle economie di tutti gli Stati membri, deve rendere liberamente disponibili i dati per il machine learning eliminando le limitazioni imposte sul TDM (Text and Data Mining) imposte dalle direttive sul copyright", ha commentato Thomas Boue, direttore generale delle politiche EMEA per la BSA Software Alliance, che include aziende del calibro di IBM, Microsoft e Oracle.