Ultraviolet, il nuovo sistema di distribuzione digitale per i film, sembra essere un fallimento totale. Doveva essere la pietra filosofale di Hollywood, e trasformare finalmente in oro il vile metallo delle copie digitali fatte in casa e l'incubo della pirateria; ma è tutto sbagliato, tutto da rifare.
In teoria con il sistema Ultraviolet insieme al DVD o Blu-ray di un disco si compra anche una copia digitale, da usare su computer, smartphone e tablet. Basta collegarsi al sito ultraviolet.flixster.com, inserire il codice abbinato all'acquisto e il gioco è fatto.
Homepage di Ultraviolet Flixster
Uno scenario idilliaco, che realizzerebbe i sogni di molti, ma che s'infrange su una scogliera fatta d'incompetenza e avidità . Il sistema infatti è farraginoso e complesso, con un'applicazione specifica da installare su ogni dispositivo o sistema operativo che si vuole usare, e numerosi passaggi per scaricare l'opera.
Come se non bastasse le copie digitali sono in bassa definizione, anche se si compra un Blu-ray. E chi vuole usare uno smartphone o un tablet si rassegni: i film sono disponibili solo in streaming, quindi non potete guardarli in aereo o nella casa delle vacanze.
"Sembra inferiore a un AVI scaricato da torrent", è uno de primi commenti all'articolo di Casey Johnston su Ars Technica. Un'opinione condivisa da molti, e un'affermazione difficilmente contestabile. Chi decide di scaricare una copia da torrent, o di farsene una in casa, avrà a disposizione un file che potrà usare come e quando vuole, senza limitazioni.
Il servizio offerto da Ultraviolet è invece molto limitato, e sembra davvero difficile vederne l'utilità , anche se è apprezzabile il fatto che non aggiunga nulla al prezzo già salato dei film in negozio. Se questo però è il meglio che le major possono offrire per convincere i "pirati" a rinsavirsi, crediamo proprio che non funzionerà . Non in questa forma, almeno.