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Volt Typhoon è una bufala, la Cina punta il dito contro gli USA

Gli Stati Uniti avrebbero inventato Volt Typhoon per coprire operazioni di cyber spionaggio, la Cina ribalta le accuse e punta il dito contro gli USA

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Avatar di Valentina Caruso

a cura di Valentina Caruso

Editor

Pubblicato il 21/10/2024 alle 09:00

Volt Typhoon non esisterebbe affatto: questo è quanto afferma il National Computer Virus Emergency Response Center cinese. Gli esperti in cybersicurezza del CVERC e il National Engineering Laboratory for Computer Virus Prevention Technology hanno dichiarato che il gruppo cinese ritenuto responsabile di diversi attacchi a infrastrutture critiche è stato inventato dagli Stati Uniti e dai suoi alleati.

Stiamo parlando di una realtà criminale che avrebbe colpito, tra gli altri, la base militare statunitense a Guam. 

Secondo l’Intelligence a stelle e strisce, Volt Typhoon opera grazie a una gigantesca rete di infiltrazioni in centinaia di dispositivi connessi in Rete, da almeno 5 anni. Tra i suoi obiettivi, dicono FBI e CISA (l'agenzia degli Stati Uniti per la cybersecurity), ci sono porti navali, servizi di comunicazione e altri servizi pubblici. 

Il punto di vista degli USA su Volt Typhoon

A febbraio 2024 il direttore dell'FBI, Christopher Wray, aveva denunciato l’esistenza di Volt Typhoon (che letteralmente significa “tempesta di Volt") e la sua pericolosità, spiegando anche le peculiarità del suo modus operandi. Il gruppo hacker si infiltra all’interno delle infrastrutture connesse in Rete grazie ai dispositivi edge, quindi sfrutta falle e debolezze in router, firewall, VPN e così via per mimetizzarsi e far arrivare a destinazione i suoi attacchi. 

Invece di carpire immediatamente informazioni sensibili e segreti cruciali, però, la rete di bot che Volt Typhoon ha costruito nel tempo sembra essere rimasta inattiva a lungo. Una vera e propria operazione di “pre-posizionamento” per sferrare attacchi devastanti al momento giusto.

La Cina ribalta le accuse

Il National Computer Virus Emergency Response Center muove accuse molto pesanti agli Stati Uniti. Prima di tutto, dice a chiare lettere che gli USA hanno inventato di sana pianta Volt Typhoon, per nascondere le proprie campagne di hacking.

In secondo luogo, sottolinea il fatto che il governo federale degli Stati Uniti, le agenzie di intelligence e i paesi Five Eyes starebbero conducendo attività di cyber spionaggio contro una serie di Paesi. Tra questi non c’è solo la Cina ma anche il Giappone e alcuni Big europei come Germania e Francia.

Una farsa politica

Nel più recente rapporto diffuso dal CVERC si legge che Volt Typhoon è “una farsa politica scritta, diretta e messa in atto dal governo federale degli Stati Uniti”. 

Gli esperti del Centro hanno anche affermato che ci sono "prove inconfutabili" del fatto che gli Stati Uniti eseguano operazioni sotto falsa bandiera, nel tentativo di nascondere i propri attacchi informatici dannosi.

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I servizi segreti americani starebbero inventando il "cosiddetto pericolo degli attacchi informatici cinesi" mentre avrebbero creato una "rete di sorveglianza Internet globale su larga scala".

La base militare statunitense a Guam, secondo i portavoce cinesi del CVERC, non è stata affatto vittima degli attacchi informatici del Volt Typhoon. Piuttosto, sarebbe il punto di partenza per un vasto numero di attacchi informatici contro la Cina e altri paesi del sud-est asiatico.

Gli esperti concordano, oppure no? 

Nell'ultimo documento di 59 pagine, le autorità cinesi hanno affermato che oltre 50 esperti in sicurezza provenienti da Stati Uniti, Europa e Asia hanno contattato il CVERC. Questi professionisti avrebbero espresso forti preoccupazioni relative alla "falsa narrativa degli Stati Uniti" su Volt Typhoon.

Sempre loro avrebbero sottolineato che non ci sono prove per collegare gli autori della minaccia alla Cina. Tuttavia, nessuno di questi professionisti è stato nominato apertamente o rintracciato. 

Il CVERC, infine, lamenta il fatto che aziende come Microsoft e CrowdStrike abbiano fatto ricorso a nomi "assurdi" con "ovvie implicazioni geopolitiche". Secondo il CVERC chiamare i gruppi di hacker "tifone", "panda" e "drago" allude in modo tendenzioso alla Cina e al sud-est del mondo anche quando non esistono prove.

Nel momento in cui scriviamo, non c’è ancora una risposta ufficiale da parte dell’Intelligence USA. Nessun esperto “sopra le parti” si è fatto avanti pubblicamente per confermare, smentire o analizzare in dettaglio le accuse del CVERC su un Volt Typhoon inventato di sana pianta dagli USA.

 

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