Era il 5 settembre del 1977 quando la sonda spaziale Voyager 1 decollò dallo spazioporto di Cape Canaveral. Da allora ha intrapreso un viaggio che l'ha portata ad essere il manufatto umano che ha raggiunto la maggiore distanza dalla Terra di qualunque altro.
A quarant'anni da quel giorno la sonda è ancora operativa: un record che ha lasciato stupiti molti, perché sebbene fosse stata progettata per arrivare oltre il limite del Sistema Solare (dal 2012 viaggia nello spazio interstellare) "nessuno poteva immaginare, 40 anni fa, quando abbiamo lanciato il Voyager [...] che avrebbe funzionato fino a oggi", parola di Ed Stone, scienziato del Programma Voyager.
Se oggi si festeggia un compleanno (il 20 agosto scorso è stato quello della Voyager 2) in realtà c'è ben di più a cui brindare. Oltre a trasportare il prezioso Golden Record - con la storia della Terra e delle nostre civiltà, sotto forma di immagini, musiche, suoni e conoscenze scientifiche - Voyager 1 e Voyager 2 sono state artefici di molte importanti scoperte.
Memorabili quelle sul sistema di Giove, fra cui i vulcani di zolfo sulla luna Io, l'esplorazione di Urano e Nettuno, le immagini degli anelli di Saturno e lo studio dell'atmosfera di Titano. Fra le foto più celebri c'è il ritratto della Terra più suggestivo di sempre, il "Pale Blue Dot" che Voyager 1 scattò il 14 febbraio 1990.
La domanda che in queste ore molti si stanno ponendo è: "per quanto ancora funzionerà Voyager 1?". Risposta: la batteria RTG dovrebbe esaurirsi fra il 2025 e il 2030, data in cui probabilmente si saranno già interrotte le comunicazioni con la Terra per un altro limite tecnico: il giroscopio deputato a orientare l'antenna di comunicazione verso la Terra è a fine vita. Questo significa che noi non riceveremo più informazioni, ma la Voyager continuerà a viaggiare, trasportando il disco d'oro e - chissà - magari portando il nostro messaggio a forme di vita aliene molto distanti da noi.
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