Warka Water o l'albero che produce acqua (Warka è il nome di un albero gigante di fico dell'Etiopia), sarà presente alla Maker Faire Rome The European Edition 4.0 (Padiglione 7). Nato dall'intuizione dell'Architetto Arturo Vittori, questo progetto sperimentale ha l'obiettivo di dare una risposta alla drammatica carenza d'acqua che affligge tante zone del Pianeta.
Il primo progetto pilota è stato realizzato a maggio 2015 in Etiopia dalla Warka Water inc., organizzazione non-profit con sede negli USA, grazie al crowdfunding e alla collaborazione della Cooperazione Italiana allo Sviluppo - Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

L'idea di base è semplice quanto innovativa e si affida esclusivamente ai fenomeni naturali come la gravità, la condensazione e l'evaporazione - senza quindi l'utilizzo di energia elettrica. La Torre Warka Water infatti raccoglie pioggia e cattura rugiada, nebbia e minuscole particelle di umidità, semplicemente sfruttando l'escursione termica giorno/notte e trasformando poi il tutto in acqua potabile, con una capacità di circa 100 litri al giorno.
All'interno della struttura in bambù vi è una rete in plastica totalmente riciclabile, che colleziona le gocce d'acqua direttamente dall'aria (grazie alla condensazione), assieme a un collettore per nebbia e acqua piovana. La struttura è biodegradabile, modulare (composta da sei moduli) e pieghevole, il che la rende facile da trasportare, è alta dodici metri e pesa appena 80 chili.

È pensata per essere realizzata a mano e manutenuta direttamente dalle comunità rurali, senza l'intervento di personale specializzato. La Torre Warka Water non solo provvede a fornire una risorsa fondamentale per la vita ma crea anche un luogo di ritrovo per la comunità, con un potenziale economico di rilievo, poiché l'acqua prodotta che non viene impiegata per l'alimentazione (run-off) può essere usata per un sistema di micro-irrigazione negli orti modulari realizzabili intorno alla struttura; d'altra parte, la costruzione e la manutenzione della struttura possono creare lavoro e dare una spinta all'economia locale.
Un altro importante vantaggio per le comunità è che donne e bambini possono investire il loro tempo in attività come l'educazione, l'igiene personale e altre attività sociali, anziché nella ricerca dell'acqua (in Etiopia percorrono ogni giorno fino a sei ore di cammino per raggiungere stagni superficiali e spesso contaminati). Gli sviluppi futuri del progetto prevedono l'inclusione di una connessione Wi-Fi per i villaggi, il che permetterebbe alle varie comunità di connettersi e di ricevere dati in tempo reale sul meteo, prezzi di mercato delle colture, etc.