Wikispesa mostra gli sprechi della Pubblica Amministrazione

Il sito Wikispesa punta a essere un'enciclopedia aperta incentrata sulla spesa pubblica e in particolare sugli sprechi. Conta sulla partecipazione di tutti noi per raccogliere le informazioni importanti.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Wikispesa è il sito per tenersi informati sugli sprechi dello Stato e delle amministrazioni pubbliche. Realizzato dall'Istituto Bruno leoni, è online da un paio di settimane e ha già raccolto l'interesse di molti visitatori, che di certo si moltiplicheranno grazie alla copertura mediatica di questi giorni.

D'altra parte a molti interesserà sapere che "Ogni cittadino italiano (inclusi neonati e ultracentenari) paga mediamente 26 euro all'anno per mantenere il Parlamento, contro i 13 euro dei francesi e i 10 degli inglesi, o che l'Inail ''risarcisce la morte di giovani operai deceduti sul lavoro con solo 1900 euro'' ma ha stanziato 25 milioni in tre anni per il rinnovo del suo sito web".

E ancora, saranno in molti a sentire un certo piacere nello scandalizzarsi e nell'infuriarsi perché "a 5 anni dall'inaugurazione, l'aeroporto di Comiso è ancora chiuso". Sono questi i contenuti che si possono leggere su Wikispesa, organizzati per zona geografica ed ente (Regioni, Province e altro).  

L'idea ''è dare una risposta alla spending review'', spiega il direttore generale dell'Istituto Bruno Leoni, Alberto Mingardi. Perché "'la spesa pubblica non può essere rivista armandosi di squadre e compassi ma è importante che l'input arrivi dal basso. L'enciclopedia online è costruita dagli utenti ai quali chiediamo di inserire casi particolari di utilizzo di soldi pubblici".

Tutto nel tentativo di "costruire insieme una matrice che ci consenta di capire meglio qual è l'uso della spesa pubblica" e di "mettere in piedi un grande schedario per coprire tutte quelle cose che non sappiamo", aggiunge Mingardi.

L'iniziativa è senz'altro lodevole, e si aggiunge a costodellostato.it, un semplice calcolatore online che promette di farci scoprire quanto denaro verseremo nelle casse pubbliche lungo la nostra vita. Wikispesa tuttavia ha aspirazioni più grandi, se non altro per il fatto di voler raccogliere segnalazioni e denunce da parte degli utenti, con un atteggiamento trasparente e onesto - almeno a prima vista.

Ciò che dev'essere chiaro a chi visita un sito come questo, in qualche modo è complementare a Uribu (Con Uribu puoi denunciare i piccoli soprusi di ogni giorno), è che le segnalazioni dei privati cittadini non si possono prendere come oro colato, ma impongono sempre una verifica.

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Un controllo che non dev'essere dettato dalla malafede (non che manchi), ma piuttosto dal fatto che spesso chi vuole segnalare un disservizio con passione non è un esperto d'informazione, o non ha accesso a tutta la documentazione, e magari tralascia dettagli importanti.

Fatto questo piccolo appunto, Wikispesa può essere certamente uno strumento prezioso nelle mani di tutti noi e, si spera, anche per gli amministratori che devono mettere mani alle forbici per ridurre la spesa pubblica. Ecco, questo sito potrebbe servire a loro per trovare il modo di pagare la carta igienica nelle scuole materne, e a noi cittadini per chiedere agli amministratori il perché di certe scelte.

Non resta che vedere in quanti parteciperanno a creare questa enciclopedia aperta della spesa pubblica.