800 km in auto, senza toccare il volante, o quasi

Un test della Mercedes E220 All-Terrain ci ha fatto riflettere sullo stato della guida autonoma.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Weekend del 17-18 giugno, sono a bordo di una Mercedes E200 All-Terrain per un test-drive. A Misano corre la Superbike. Quale occasione migliore per testare a fondo questa station wagon super-accessoriata di tutta la tecnologia Mercedes, se non un viaggio fino a Misano e poi Cattolica?

Partenza alle 7 di mattina del sabato, il tragitto non è dei migliori dato che la partenza da Milano prevede il passaggio vicino a Bologna, che non è certo famosa per il traffico scorrevole. Non importa, non c'è troppa fretta, l'auto è comoda, e poi guida da sola.

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Già, perché come sapete quando proviamo un'auto, nonostante vi raccontiamo tutto quello che c'è da sapere, ci concentriamo maggiormente sulla tecnologia a bordo e l'esperienza di guida. E quest'ultima è stata veramente molto soddisfacente.

Un piccolo appunto prima di proseguire. Ormai tutti i produttori adottano tecnologie di guida autonoma, e spesso funzionano tutte a meraviglia. Questo viaggio è stato l'occasione di trovarsi in condizioni di guida in cui questa tecnologia è in grado di cambiare la vita, e ho quindi riflettuto sullo stato evolutivo di tali tecnologie, e il loro impatto sul presente e soprattutto sul futuro. Questo significa che molto di quello che scriverò non vale solo per Mercedes, ma in generale per tutto il mercato della guida automatizzata.

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La Classe E con cui ho affrontato il viaggio è dotata di ogni comfort, nello specifico a supporto della guida c'è un cruise control adattivo, radar frontali e telecamere per il riconoscimento della corsia. In altre parole, impostate la velocità massima a cui l'auto deve viaggiare e lasciate che in automatico mantenga velocità e corsia; rallenti quando la macchina che ci precede diminuisce la velocità, o quando qualcuno s'immette nella corsia, e giri il volante per seguire la strada.

Raggiunta l'autostrada, a pochi chilometri da casa, ho impostato 130 km/h, attivato tutti i controlli, e mi sono posizionato nella corsia centrale. Certo bisogna occupare la corsia di destra più libera, ma le condizioni di traffico erano tali che l'accoppiata 130 km/h e corsia centrale mi hanno permesso di rimanere in quella condizione per il 99% del tragitto. Attivato il tutto ho tolto il piede dall'acceleratore e lasciato che fosse l'auto a fare il necessario.

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Ebbene, dopo qualche minuto iniziale in cui mi sono divertito a regolare qualche parametro, come la distanza di sicurezza, e vedere come reagiva l'auto, la situazione si è fatta surreale. Eravamo due passeggeri (non ero solo) accompagnati da un guidatore invisibile. Sia chiaro, non è una novità, ho provato un sacco di volte la guida autonoma, ma spesso è stato per tragitti più corti o comunque in condizioni in cui era necessario interagire più spesso. In questo caso ho fatto quasi 800 km di autostrada, andata e ritorno, senza toccare il volante. O meglio, il volante dovevo toccarlo per forza, dato che l'auto obbliga a tenere le mani sul volante. Ma più che "stretta attorno al volante" la mia mano era appoggiata, non interagiva in alcun modo.

Nei pressi di Bologna sono iniziate le code. La Classe E diminuisce la velocità fino a fermarsi, per poi ripartire da sola. Quindi permette di effettuare le code in completa autonomia, e in questa condizione, quindi con movimenti a passo d'uomo e continui stop, non richiede nemmeno di tenere le mani fisse sul volante. Ho passato quasi un'ora e mezza facendo altro. Usando lo smartphone (fermi in coda lo fanno tutti, non sono diverso da voi), guardando il paesaggio fuori dal finestrino, e parlando con il passeggero che mi ha accompagnato, che oltretutto si lamentava non poco della mia "troppa fiducia" nella tecnologia dell'auto.

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Sono una persona a cui piacciono i motori, le auto e le moto, e di conseguenza il piacere di guida è per me importante. Ma sono anche un fermo sostenitore della tecnologia e del suo potere nel migliorare e semplificare la vita. E quando la tecnologia incide sul piacere di guida, mi trovo in difficoltà. E non sono di certo il solo in questa situazione. È un po' come quando il cambio automatico ha iniziato a soppiantare quello manuale. Oggi se chiedete a un appassionato di auto che cambio preferisce, probabilmente vi dirà "manuale tutta la vita, con quello automatico si perde il piacere di guida". E se ora la tecnologia vuole toglierci anche il piacere di girare il volante e schiacciare l'acceleratore, tanto vale prendere un treno, giusto?

Non credo, dopo questa esperienza prolungata sono più convinto che la guida autonoma sia una grande invenzione, anche per gli appassionati. Che gusto c'è nel guidare un'auto in mezzo al traffico o per 400 km di autostrada diritta? È solo stress. Che gusto c'è nel zigzagare tra le auto, consumando carburante e rischiando di provocare incidenti? Che gusto c'è nel cambiare marcia continuamente per viaggiare a 20 km all'ora? È quello che accade tutti i giorni a migliaia di automobilisti su migliaia di chilometri di strade

Almeno la maggior parte delle autostrade sono già pronte a permettere la guida autonoma. L'esperienza è appagante, ma dobbiamo sbrigarci a passare al livello successivo. Ora ci troviamo in quello che viene definito "Livello 3" della guida autonoma. Cioè l'auto fa quello che vi ho descritto: gestisce l'accelerazione, individua gli ostacoli e si comporta di conseguenza, e muove il volante. In questa situazione, durante il mio viaggio, ho rischiato veramente di addormentarmi. L'unica richiesta era di mantenere la mano sul volante, richiesta che presto è diventata fastidiosa. Ma dopo aver trovato la giusta posizione della gamba che sorreggeva il braccio e la mano poggiata sul volante, il rischio di assopirmi si è alzato, e di parecchio.

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Ci troviamo quindi in una sorta di limbo, dove l'auto è abbastanza intelligente da fare tutto da sola, ma che ci obbliga a stare attenti, e ci impedisce di fare altro. Il non poter fare altro diventa quasi un problema al mantenimento dell'attenzione. Dobbiamo passare al quarto livello, in fretta, dove l'automazione è tale da permetterci di fare altro durante la guida. 

Benvenga quindi la guida autonoma, almeno fino al quarto livello di automazione, dove si può mantenere il piacere di guida laddove lo si desidera, ma si può delegare all'auto la guida nei tragitti lunghi e noiosi, dove guidare è veramente una perdita di tempo, si rischiano incidenti e si consuma carburante, aumentando spese e inquinando più del necessario. Questa esperienza mi ha reso un sostenitore, ancora più di prima, della guida autonoma, e ha dissipato gli ultimi dubbi. Moltissimi devono ancora provare questa esperienza, e molti appassionati devono convincersi che non rappresenta il male, bensì un futuro da accogliere a braccia aperte.

E voi, come la pensate? Fatecelo sapere partecipando a questo velocissimo sondaggio.