Audi RS6 Avant 2024, cosa mi piace e cosa no | La mia prova

Potenza pura e versatilità: Audi RS6 Avant è un'ammiraglia sportiva spaziosa pronta a dominare ogni strada e incollarvi al sedile.

Avatar di Andrea Ferrario

a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Finalmente ho passato un paio di settimane con un’Audi RS6 Avant, un’auto con un sacco di estimatori e che, di certo, attira l’attenzione di passanti e altri guidatori. È un’auto difficile da raccontare nel solito modo in cui lo faccio, quindi facendo una lista di cose che mi sono piaciute e altre che mi sono piaciute meno, ma ci proverò. Il motivo è che RS6 Avant è un’auto che ami o che odi. Davvero c’è qualcuno che potrebbe non amarla?

Considerando che stiamo parlando di un’auto dal prezzo di partenza 140mila euro, e che può sfondare la barriera dei 200mila se ci si fa prendere la mano con gli accessori, probabilmente un potenziale acquirente vorrebbe valutare altre super station wagon, dato che a questi prezzi è possibile acquistare pressoché acquistare ammiraglie di molti brand e anche Porsche è chiamata in causa.

Con questa premessa, vediamo cosa mi piace di RS6.

Cosa mi piace 

Senza ombra di dubbio Audi RS6 Avant è un modello iconico, nell’immaginario degli appassionati di auto e tra i desideri di molti, e questa sorta di aura che circonda il modello è supportata da un design che la rende molto riconoscibile, nonostante segua la linee dei molti modelli Audi. I cerchi da 22”, le linee e appendici aerodinamiche, gli scarichi enormi e i particolari disseminati qui e là, la elevano dalle altre auto di serie. Audi RS6 è bella, aggressiva, è quel mix tra eleganza e “Fast & Furious”.

Ovviamente gli spazi che offre RS6 Avant sono superiori a qualsiasi altra auto da 600 cavalli in circolazione, a meno di considerare anche i SUV, che mai potranno suscitare la sportività e aggressività di un’auto classica, a pochi centimetri da terra. Bagagliaio capiente, sedili ampi, si viaggia in cinque, si va in vacanza o si fa un trasloco - se riuscirete a toccare piano piano l’acceleratore.

Le prestazioni sono ovviamente esagerate. Il V8 da 4 litri è in grado di generare 600 cavalli di potenza, e di coprire lo scatto 0-100 in 3.5 secondi. Il cambio elettronico a otto rapporti è bello diretto e quando si tocca il paddle a volante è piacevole da usare, tanto da usare il cambio automatico solo quando fermi in coda. 

Con il tastino “RS” s’inserisce la modalità ad alte prestazioni, che apre gli scarichi, modifica l’assetto e tutto il resto. Faccio fatica a raccontarvi com’è la modalità “non RS”, dato che l’ho usata, praticamente, solo in coda. In realtà c’è anche una modalità RS 2, che disattiva tutti i controlli, e da cui si può attivare anche il launch control. 

Fantastici i freni, che nel mio caso erano i carboceramici. Anche da freddi fanno la differenza, nonostante si dica che è necessario scaldarli per ottenere dei vantaggi. Ho provato diverse auto in cui chiaramente l’impianto frenante era sottodimensionato rispetto alla potenza sfruttabile, ma questo non è il caso dell’RS6. Forse sarebbe da chiedersi se servono veramente, ma quello che posso dirvi è che la dinamica in frenata è veramente ottima.

Cosa non mi piace

Vorrei ribattezzare questo capitolo in “cosa è migliore rispetto a qualsiasi altra auto, ma che avrei voluto fosse differenti”. Il motivo è che, a parte alcuni dati oggettivi, altre cose che citerò in questo paragrafo sono molto soggettive, quindi prendetelo nello spirito giusto. Soprattutto perché le caratteristiche citate nel paragrafo delle cose che mi piacciono sono poche.

Iniziamo dal look interno. È tutto molto… Audi. È classico. Linee spigolose, molti livelli differenti e superfici che s’intersecano, carbonio, plastica lucida, pelle.

Sarà che le linee delle auto attuali, anche quelle sportive, stanno andando verso una semplificazione e un’omogeneità delle superficie, e questo approccio Audi mi fa, mese dopo mese, sempre meno impazzire. Credo che per Audi potrebbe essere giunto il momento di qualcosa di diverso. L’ho detto anche per le e-Tron GT, un’auto elettrica con cui avrebbe potuto osare qualcosa di completamente nuovo, ma che invece è molto simile a tutte le altre auto in circolazione.

Lo stesso vale per la grafica dell’infotainment e del quadro strumenti. Scura, con icone dal design semplice ma… vecchio. Il quadro strumenti è molto affollato, e seppur digitale, sembra una migrazione 1:1 del vecchio analogico. Anche la grafica delle mappe ha uno stile… vecchio. Quanto è sbagliato tutto ciò?

Faccio fatica a dirlo, questo è il motivo per cui ho detto di prendere in maniera corretta le parole in questo capitolo, perché alcuni potrebbero dire che è giusto mantenere uno stile più “classico” per un’auto come la RS6, che è chiaramente dedicata agli amanti di Audi. Tuttavia, da amante delle novità, credo che osare, che cambiare, sia sempre la cosa giusta da fare. Perché non puoi migliorare se non cambi.

Parliamo ora dell’elefante nella stanza. Se da una parte il 4 litri V8 è una belva, dall’altra la guidabilità non mi ha convinto fino in fondo. Audi RS6 è un’auto da sparo, schiacci l’acceleratore, ti attacca al sedile, il cambio è secco, il rumore cupo e profondo c’è ed è piacevole. Dall’altra, sul misto, manca di precisione nei cambi di direzione. Quando si accelera il frontale si alleggerisce troppo, lo sterzo smette di comunicare, e con lui si perde confidenza. Nelle curve ampie e veloci, anche con l’elettronica inserita, l’auto tende a perdere la traiettoria. Non mi aspetto che un’auto del genere sia semplice da guidare, ma sul misto è chiaramente meno efficiente rispetto altre supercar in circolazione. 

Ovviamente cito anche i 6 km al litro, se ci andate piano, che diventano meno se guidate costantemente in modalità RS senza avere pietà dell’acceleratore. Ma vi aspettate di avere un V8 da 20 chilometri al litro? Ovviamente no.

Peccato invece per la limitazione ai 4mila giri (soft limiter) di acceleratore quando fermi, quindi scordatevi di sgasare e svegliare il vicino che dorme - per fortuna, forse. 

Chi dovrebbe acquistarla?

Così come l’Audi eTron RS GT è l’auto elettrica perfetta per chi ama Audi e l’elettrico, inglobando perfettamente le due filosofie, RS6 è l’auto perfetta per gli amanti di Audi che vogliono un’auto iconica, con cui divertirsi con qualche bella accelerata.

Non è però l’auto che consiglierei per la dinamica di guida in accelerazione, soprattutto nelle curve, se chi è alla guida non è un esperto. Se esistono supercar da lanciare nel misto che possono essere guidate anche da guidatori di media capacità, con risultati “decenti”, RS6 deve essere domata e gestita da chi ha un’esperienza maggiore, senza lasciare che sia l’elettronica a occuparsi della nostra incolumità. Preciso per i più attenti: utilizzo liberamente il termine "supercar" su questa RS6 Avant per via delle potenze in gioco, delle prestazioni e delle raffinatezze tipiche delle auto targate RennSport. Concettualmente è una super-wagon, ma credo che si possa classificare anche nella più grande categoria di supercar.

Insomma, non è un’auto per chi può spendere 150mila euro, ma è un’auto per un appassionato di guida, che sa dove mettere le mani… e ovviamente che può anche spendere questa cifra.

Le competitor? Sebbene si tratti di una nicchia nella nicchia, esistono e provengono tutte dalla Germania; Audi RS6 Avant si misura direttamente con Mercedes-AMG E63 e BMW M5 (quest'ultima disponibile solo nel formato berlina). Da non dimenticare anche Porsche Panamera o la più silenziosa (ma ugualmente spietata) Porsche Taycan.