Auto di grossa cilindrata con doppia patente, la nuova strana idea di Salvini

Il Ministro Salvini considera un secondo esame per auto potenti, ma senza dettagli definiti. Non ci sono prove di problemi significativi. Cerca anche di risolvere gli "autovelox truffa" ma potrebbe portare a un periodo senza controlli. Effetto sui guidatori da valutare.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Ci sono novità in arrivo per il Codice della Strada, ma il Ministro Matteo Salvini (Ministero delle infrastrutture e dei trasporti) sta già pensando a ulteriori cambiamenti. Intervistato da RTL, infatti, Salvini ha parlato della possibilità di introdurre un secondo esame per chi vuole guidare auto di “una certa cilindrata”.

Una frase buttata lì, che il ministro attribuisce a qualche suo collaboratore al ministero. Non ha spiegato altri dettagli, quindi per ora non c’è nulla su cui basare un’opinione o un commento.

La “grande cilindrata” da sola ovviamente non significa nulla, né è un indicatore particolarmente preciso della potenza di un auto. Per non parlare del fatto che le auto elettriche una cilindrata non ce l’hanno, e sarebbe quindi necessario usare anche un altro parametro.

Ma l’idea è facile da capire: per guidare mezzi più potenti, e quindi più pericolosi, si pensa di introdurre un controllo aggiuntivo. In un certo senso, non è diverso dal chiedere una patente diversa per guidare autobus, camion e mezzi speciali.

C’è senz’altro una questione che vale la pena di affrontare: se ho guidato tutta la vita auto “normali”, c’è un certo rischio nel momento in cui mi metto alla guida di una sportiva. A ben guardare, anche solo passare a un’elettrica, e alla sua spiccata accelerazione, potrebbe rappresentare un rischio.

Allo stesso tempo, però, non abbiamo statistiche a indicare che gli incidenti da “macchinone nuovo” siano un problema particolarmente pressante. Le cause di incidenti sono le solite: distrazione, eccesso di velocità, alcol, mancato rispetto della distanza di sicurezza e così via.

A tal proposito, al momento rischiamo di avere il problema contrario: Salvini sta cercando di mettere fine al problema dei cosiddetti “autovelox truffa”, cioè quei sistemi di controllo che sono in uso ma non sono omologati - tant’è che in molti casi è possibile, persino facile contestare la contravvenzione.

L’idea è sensata, ma sostituire tutti i sistemi di controllo con altrettanti omologati significa aprire a un periodo di tempo in cui praticamente non ci saranno controlli. Vedremo se i guidatori italiani ne approfitteranno per schiacciare il pedale più del dovuto, o se mostreranno di saper guidare con prudenza anche senza la minaccia della multa.Immagine di copertina: medvedsky