Beeline Moto, il micro-navigatore GPS per moto | Test & Recensione

Stanco di posizionare lo smartphone sul manubrio della moto? Beeline propone una valida alternativa con più funzioni.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

La maggior parte dei motociclisti oggi si affida allo smartphone per avere un dispositivo di navigazione satellitare. Certamente avere a disposizione tutte le funzioni dello smartphone direttamente sul manubrio della motocicletta è molto comodo, tuttavia ciò comporta anche dei rischi: lo smartphone è esposto alle intemperie, alla pioggia, al troppo caldo o troppo freddo, in caso d’incidente potreste danneggiarlo (anche se in quel caso sarà probabilmente l’ultimo dei vostri pensieri), e soprattutto le buche e vibrazioni della motocicletta possono danneggiare alcuni parti dello smartphone, soprattutto le sensibili componenti della fotocamera. Per questo motivo oggi sono disponibili dei supporti da moto, come i QuadLock, che sono studiati per funzionare con degli smorzatori di vibrazioni, proprio per evitare questa tipologia di problemi. Un bel supporto da moto oggi non costa poca, e si supera facilmente il centinaio di euro.

Insomma, non per tutti lo smartphone sul manubrio è la soluzione ideale, ed è proprio a queste persone che si rivolge Beeline Moto, un micro-navigatore per moto (e biciclette), facile da usare, dall’elevata autonomia ed ergonomia. Si sposta facilmente da un manubrio all’altro, s’infila nella tasca dei pantaloni e, soprattutto, funziona bene. Lo abbiamo provato per un paio di settimane, vediamo come è andata la nostra prova.

Come è fatto

Beeline Moto è un piccolo display circolare con quattro pulsanti posti alle estremità. È uno schermo LCD in bianco e nero, con retroilluminazione (che si può disattivare). Integra la connettività bluetooth e vari sensori che comunicano con lo smartphone. Non è un navigatore stand-alone, è più che altro un piccolo schermo di supporto che lavora assieme a un’applicazione per smartphone, disponibile sia per iPhone che Android.

Nella confezione, assieme allo schermo, sono presenti vari supporti. Il più classico si compone unicamente di una basetta a cui si aggancia lo schermo, tramite il posizionamento e una rotazione di novanta gradi, e degli elastici (di due dimensioni), che permettono di fissare la basetta a un manubrio classico da moto o anche a uno specchietto. C’è anche un supporto più classico, orientabile, che si fissa tramite un pad biadesivo. Nel nostro caso abbiamo preferito l’uso della basetta con gli elastici da fissare alla sezione del manubrio, in questa maniera possiamo spostarlo facilmente da una motocicletta all’altra, o anche usarlo con la bicicletta.

Per la ricarica della batteria c’è una seconda basetta con una connessione USB; non c’è un caricatore integrato, la batteria da 400 mAh si ricarica da qualsiasi porta USB o caricatore per smartphone.

L’applicazione

L’applicazione è, in poche parole, un navigatore. Non potrete usare Google Maps o Mappe di Apple, o Waze, ma dovrete unicamente usare l’applicazione Beeline. Nella nostra prova non abbiamo riscontrato prestazioni differenti rispetto ad altri software in termini di percorsi suggeriti, ma perderete le informazioni aggiuntive, come il traffico, anche se sulle due ruote è sempre una problematica di minor entità.

Una prima schermata vi permette di avviare la navigazione o scegliere delle mete preimpostate, come casa e lavoro. Una seconda schermata vi mostra un riepilogo dei vostri viaggi, mentre la terza schermata è quella delle impostazioni. Potrete anche semplicemente utilizzarlo per registrare un percorso. La traduzione in italiano non è delle migliori, ma essendo molto basilare non incapperete in problematiche durante l’uso.

Come funziona

Dopo l’abbinamento allo smartphone tramite bluetooth, tutto quello che dovrete fare, dopo averlo posizionato sul manubrio della moto, è scegliere la destinazione tramite l’applicazione e avviare la navigazione. Il Beeline Moto ha al suo interno dei sensori che gli permettono di capire come è orientato e aggiustare la grafica di conseguenza.

Lo schermo non mostra la classica mappa con le indicazioni di navigazione, ma una sorta di bussola, cioè una freccia che indica la direzione che dovrete seguire. Ma non solo, infatti nella parte inferiore dello schermo appaiono le indicazioni per le rotonde, con il numero dell’uscita da prendere, l’indicazione di svolta a destra o sinistra e la distanza che vi separa dalla prossima svolta. In breve avrete delle indicazioni a pittogrammi che vi daranno saranno: gira a destra, gira a sinistra e quale uscita prendere alla prossima rotonda. Non vi dirà, ad esempio, il tipo di svolta, se è una leggera svolta a destra o se è una curva di novanta gradi, e non vi dirà “tra quante strade dovrete girare a destra o sinistra”, bensì saranno i metri che vi distanziano dalla prossima svolta a darvi questa indicazione.

Inizialmente non eravamo particolarmente convinti dell’efficacia delle indicazioni, soprattutto perché la mancanza della mappa non permette di capire, nel casi di strade ravvicinate, quale fosse quella corretta da imboccare. La distanza è un indicatore molto importante in questo caso, ma sappiamo che la precisione del GPS non è millimetrica, di conseguenza non può essere un indicatore infallibile. Tuttavia torna molto utile il movimento della freccia, come una bussola, che cambia direzione in maniera molto decisa quando dovete svoltare. Le tre indicazioni, quindi il pittogramma che ci dice se la prossima svolta è a destra o sinistra, assieme alla distanza e al movimento deciso della freccia, si trasforma in un’indicazione molto precisa del dove dobbiamo girare. Ciò vale anche all’interno di una rotonda, dove non sempre è semplice contare il numero delle uscite, soprattutto perché dobbiamo rimanere concentrati sulla strada e non distrarci troppo. La bussola interviene anche in questo caso seguendo il nostro movimento all’interno della rotonda per poi indicarci l’uscita da imboccare.

La modalità esplorativa

Oltre alla modalità di navigazione classica che abbiamo appena descritto, è anche possibile selezionare una modalità esplorativa dove non avrete le indicazioni precise da prendere, bensì la bussola digitale punterà unicamente verso la direzione della vostra destinazione. L’idea dietro a questa modalità è di staccarvi completamente dal seguire costantemente il percorso prestabilito ma di scegliere la strada che volete, prendendo delle scelte che possano andare verso la direzione della destinazione.

L’idea è bella, ma nella realtà non sappiamo bene quanto sia applicabile. Abbiamo selezionato questa modalità su un percorso che conoscevamo bene, cercando di immaginarci quale strada avessimo preso se fossimo stati in una zona sconosciuta, e più della metà delle scelte ci avrebbero portato a strade chiuse, zone industriali o piccole strade di paese che ci avrebbero successivamente obbligato a tornare sui nostri passi. Forse non è questo il metodo più corretto di provare questa modalità, tuttavia i mesi freddi non sono il momento migliore per provare un viaggio all’avventura. Probabilmente aggiorneremo questa recensione nei prossimi mesi, in ogni caso sappiate che esiste anche questa modalità, che si aggiunge a quella tradizionale, decisamente più sicura.

Città ed extraurbano

Il comportamento del navigatore cambia in base a dove lo state usando, cioè se in un contesto extraurbano, dove le strade sono ampie, distanziate tra loro e non ci sono grandi impedimenti per il segnale GPS, e un contesto urbano, con tantissime vie ravvicinate, palazzi alti e molto inquinamento elettromagnetico. Per farla breve, nel contesto extraurbano ci siamo trovati benissimo, non abbiamo sbagliato o mal interpretato le indicazioni. Nel contesto cittadino abbiamo commesso qualche errore, soprattutto in quelle situazioni di grandissime rotatorie con molte uscite, come può accadere a Milano. Non stiamo dicendo che non può essere usato in città, ma che la mancanza di una mappa che permette di avere sott’occhio anche le strade circostanti e quindi può permetterci di capire meglio dove dobbiamo girare, la singola indicazione a pittogramma è un po’ limitante. Il modo migliore per non fare errori, in questo caso, è mantenere una velocità contenuta e affidarsi soprattutto ai movimenti della bussola, che ci aiuta anche all’interno di un intricato gomitolo di strade girando in maniera decisa quando dobbiamo svoltare.

Autonomia

La durata della batteria è ottima. Si arriva alle trenta ora senza l’uso della retroilluminazione, quindi di giorno, mentre l’autonomia scende a 10 ore con la retroilluminazione attiva. Potete contare a circa 20 ore con un utilizzo misto. In ogni caso, anche le dieci ore di navigazione con retroilluminazione accesa sono tante, più di quello che potrebbe fare qualsiasi smartphone. Ciò non richiede quindi che dobbiate trovate il modo di alimentarlo mentre in uso, cosa che invece non si può dire se vi affidate solo allo smartphone che può soffrire molto dello schermo sempre acceso per ore durante la navigazione. Ovviamente la batteria dello smartphone si consuma anche nel caso dell’uso del Beeline Moto poiché tutti i dati GPS e il bluetooth arrivano direttamente dallo smartphone, ma non dovendo tenere lo schermo acceso, richiederà molta meno energia.

Quanto costa?

Per quanto riguarda il prezzo, si parte da 189,99 euro (si può trovare anche a meno), mentre se volete il modello con custodia in metallo dovrete spendere 229,99 euro. È tanto o poco? Se volessimo confrontarlo con un supporto da smartphone basilare da una ventina di euro, ovviamente è tantissimo. Tuttavia crediamo sia più corretto fare un confronto con un sistema che permetta di usare lo smartphone in sicurezza, come un kit quadlock, composto quantomeno da supporto, custodia e accessorio anti-vibrazione. In questo caso si arriva facilmente a circa 150 euro (di listino, senza offerte), e probabilmente dovrete aggiungere anche il sistema di ricarica se vorrete fare lunghi viaggi. Nonché sarete costretti a usare la cover apposita, e acquistarne un’altra se vorrete cambiare lo smartphone. Insomma, si tratta chiaramente di due approcci molto diversi, ognuno con i suoi pregi e difetti, ma in termini di costi puri, le due soluzioni non sono così distanti.

Verdetto: comprarlo o no?

Assolutamente sì. Se state cercando un piccolo navigatore per moto, facile da usare, con l’elevata autonomia, che vi evita di esporre il vostro smartphone sul manubrio, dovreste considerare il Beeline Moto. Nella nostra prova ha sempre funzionato bene ed è utilizzabile anche sotto alla pioggia. In condizioni extraurbane è perfetto, in grandi città è un po’ pi difficile usarlo, ma un po’ di pratica e le indicazioni della bussola vi porteranno a destinazione.

Proprio per la particolarità di questo prodotto e per l’esperienza d’uso positiva, assegniamo a Beeline Moto il nostro award.