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a cura di Valentina Acri

Le organizzazioni dei gestori carburanti Faib, Fegica e Anisa preannunciano il rischio di un imminente sciopero per i benzinai autostradali. Una lettera indirizzata ai ministeri delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili e della Transizione ecologica e per conoscenza al presidente della Commissione di Garanzia dello Sciopero nei Servizi Pubblici essenziali, da parte delle organizzazioni appena citate, rappresenta infatti un avvertimento:

Ove le indiscrezioni ed i documenti lasciati circolare fossero confermati, risulterebbe davvero chiaro che l’istituzione ministeriale sarebbe trascinata suo malgrado, una volta di più, come spesso accaduto nell’ultimo ventennio, a rinunciare alla sua responsabilità essenziale di dare un indirizzo generale preciso e dettagliato a tutela del bene pubblico in concessione, oltreché ad esercitare la funzione di controllo sull’operato di quanti vi esercitano la propria attività a diverso titolo, a cominciare dalle società concessionarie.

A creare malcontento sarebbe infatti una bozza del decreto ministeriale di aggiornamento di quello del 7 agosto 2015 in tema di ristrutturazione della rete delle aree di servizio autostradali che doveva essere finalizzato a riportare condizioni di economicità e di efficienza nei servizi autostradali. Tra le altre cose, fissare il mancato rinnovo a scadenza e la chiusura della distribuzione dei carburanti almeno su un terzo delle aree attualmente esistenti. Obiettivi che secondo le associazioni sarebbero già falliti:

Tutto lascia intendere che la bozza fatta circolare abbia l’obiettivo di preservare un sistema ormai incancrenito. Nel caso in cui il Mims dovesse pubblicare il decreto in questione, nei termini sopra descritti e in assenza delle dovute prescrizioni in materia di ‘continuità della gestione’, di osservanza dei contratti collettivi sindacali e di protezione dei livelli occupazionali del personale dipendente (…), le scriventi Federazioni annunciano che, senza ulteriore comunicazione, saranno proclamate tutte le azioni sindacali a contrasto dell’atto ministeriale, ivi compresa la chiusura delle aree di servizio autostradali.