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BYD Atto 3, cosa ci piace cosa no | La nostra prova

BYD, il marchio cinese di auto elettriche, debutta ufficialmente in Italia con il SUV di segmento C Atto 3.

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Avatar di Andrea Ferrario

a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Pubblicato il 13/09/2024 alle 10:03

BYD Atto 3 è un SUV Full Electric la cui principale attrattiva, probabilmente, è il prezzo di circa 40mila per euro per la versione più completa, inferiore al costo della Tesla Model Y più economica, un'auto con cui viene naturale confrontarlo considerando che si tratta del SUV elettrico più venduto. Design organico, grande schermo che ruota di 90 gradi, buon comfort di guida, vediamo cosa ci è piaciuto, e cosa no, nella nostra prova.

Cosa ci convince

Particolare il design, con linee organiche che si ripetono ovunque all’interno dell’abitacolo, meno all’esterno che è invece più tradizionale secondo gli standard attuali di molti modelli asiatici. Le superfici sono curve, morbide, i materiali si sovrappongono in un risultato armonioso. Se vi piacciono le linee dure e squadrate, la BYD Atto 3 non fa al caso vostro, al contrario la troverete molto convincente. Sopratutto di notte, con l’illuminazione RGB che sottolinea alcune curve e crea giochi di luce decisamente particolari.

Con Atto 3 il brand offre un SUV compatto ma ricco tanto nella dotazione di serie quanto nella sicurezza (attiva e passiva). Atto 3 è dotata di numerosi optional, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza (non a caso, l'auto ha ottenuto 5 stelle nei test Euro NCAP): di serie sono presenti l'airbag centrale, il monitoraggio dell'angolo cieco, il cruise control adattativo, il sistema di frenata automatica anche in retromarcia e l'assistenza al mantenimento di corsia. Altri dettagli includono il climatizzatore con una pompa di calore, il tetto in vetro, le regolazioni elettriche per il sedile del conducente e il caricabatterie per cellulari. La versione Design include anche un portellone motorizzato, un sistema di purificazione dell'aria e un display centrale da 15,6" anziché 12,8".

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Ed è proprio il display, quasi senza dubbio, l'elemento di bordo più interessante. Non solo è enorme, 15,6", ma può anche ruotare elettronicamente di 90 gradi offrendo una maggiore fruibilità di alcuni contenuti. Lo schermo touchscreen è estremamente reattivo e l'intero software è stato sviluppato internamente da BYD, basandosi sul sistema operativo Android 10 (in ogni caso Apple CarPlay e Android Auto sono disponibili). Il sistema di intrattenimento ci ha convinti fin dal primo contatto, merito anche delle numerose funzioni disponibili dedicate all'intrattenimento e alla gestione del veicolo.

L’interfaccia non è troppo affollata, addirittura potremmo dire che in alcuni casi è un po’ spoglia; senza riportare questa caratteristica nel capitolo delle cose che non ci piacciono, è sufficiente dire che con alcune applicazioni, ad esempio quella “musica”, che è una semplice schermata che mostra il brano musicale in riproduzione, gli elementi a schermo sono fin troppo pochi: la copertina, il titolo della canzone e un paio di comandi di riproduzione, tutti concentrati nel centro lasciando molto spazio bianco attorno. Insomma, sembra che BYD abbia optato per la pulizia nel design, ma forse un po’ di bilanciamento in più in alcune schermate renderebbe tutto più “definitivo” e meno un “work in progress”.

Razionali e spaziosi gli ambienti interni, abbiamo molto apprezzato la presenza di alcuni comandi fisici, non solo a volante ma anche sulla console centrale. Parlando di bilanciamento, in questo caso BYD ha fatto un ottimo lavoro. Non sono troppo pochi, concetto esasperato, ad esempio, sulle Tesla dove tutto o quasi è nello schermo centrale, e non sono troppi, come accade solitamente con molti modelli elettrici che derivano da controparti termiche. In questo caso c’è il giusto per raggiungere velocemente i comandi più usati, come il controllo della temperatura, e poco altro. Non abbiamo mai sentito la necessità di avere un pulsante in più, né uno in meno, ben fatto.

Interessante anche il sistema di controllo vocale che permette di inviare pressoché ogni comando di controllo, non solo di riproduzione multimediale ma anche di controllo dell’auto, come l’apertura dei finestrini, della tende parasole e il tettuccio apribile, il controllo della temperatura dell’abitacolo e molto altro.

Particolare ma apprezzato anche il posizionamento delle bocchette dell’aria centrali, posizionate in basso, sotto allo schermo. Questa scelta ha permesso a BYD di mantenere un design super-pulito su tutta la console, e comunque non è un cattivo posizionamento, anzi in alcuni casi lo abbiamo considerato migliore perché il getto d’aria non era ostacolato da volante o dalle nostre braccia. A proposito di volante, è ben fatto e anche in questo caso i comandi sono quelli essenziali; l’attivazione è secca e diretta, c’è tutto quello che serve

Cosa non ci convince

Se da un lato la dotazione è ricca e completa, dall’altro abbiamo riscontrato alcuni elementi che ci hanno lasciato perplessi. Prima di tutto il clima che è nella sola configurazione monozona e pilotabile (quasi esclusivamente) dal display centrale; un aspetto che non ci ha entusiasmato, forse anche a causa del prezzo di listino. Sottotono anche il piccolo display da 5”, “di derivazione motociclistica”, dedicato al conducente; qui le informazioni sono davvero limitate, avremmo preferito una soluzione più semplice e pulita.

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Da rivedere anche le tasche delle portiere, una chicca che potrebbe piacere per i primi istanti ma risultare tremendamente fastidiosa se avete bambini particolarmente attivi e giocherelloni. Le tasche delle portiere, infatti, non hanno una classica retina o un più semplice alloggiamento, ma tre corde elastiche che volutamente ricordano una chitarra. Pizzicandole con una leggera pressione suonano a tutti gli effetti con melodie differenti: una soluzione curiosa, ma che potrebbe annoiare sul lungo periodo.

Abbiamo detto che i comandi vocali funzionano bene, tuttavia sono solo in inglese e la parola di attivazione “BYD” è decisamente difficile da pronunciare. Se gli spazi interni sono ampi, tanto davanti quanto sul sedile posteriore, non si può dire lo stesso per il bagagliaio, sotto alla media del segmento e soprattutto con un grande dislivello che rende difficile caricare e scaricare oggetti ingombranti.

BYD è stata in grado di ottenere un bell’effetto estetico, ma i materiali non sempre sono di prima scelta, così come la lavorazione. Le finte cuciture non sono proprio il massimo viste da vicino, e la linea di giunzione delle maniglie interne delle portiere rappresentano una caduta di stile di cui avremmo fatto a meno.

Per quanto riguarda l'autonomia, purtroppo devo citarla in questa capitolo, perché circa 400 km totali si traducono in circa 350 chilometri veramente usabile, dopodiché dovrete correre alla ricerca di una colonnina di ricarica. Chi usa un'auto elettrica da tempo sa che questa autonomia è in realtà sufficiente per un uso senza problemi, ma il desiderio rimane sempre quello di numeri più alti, quantomeno comparabili a quelle di auto endotermiche moderne.

Come si guida

La potenza di BYD Atto 3 è di 204 cavalli e la batteria da 60 kWh assicura un’autonomia nel ciclo WLTP di 420 km. In corrente alternata la potenza è di 11 kW, mentre accetta un massimo di 88 kW in corrente continua. Secondo la casa, l'accumulatore si rigenera dal 30 al 80% in soli 29 minuti. Non male, un ottimo valore che permette di ridurre i tempi di ricarica. La garanzia sulla batteria è di 8 anni o 200.000 km (SOH 70%), sul motore elettrico/sistema di controllo di 8 anni o 150.000 km, mentre quella completa è di 6 anni o 150.000 km.

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Come è lecito attendere da un veicolo elettrico, Atto 3 offre una risposta immediata e vivace dal motore. Tre le modalità di guida (Eco, Normal e Sport) che permettono di avere una erogazione più o meno brutale. Atto 3 è fatta per essere guidata con tranquillità, senza strattoni. La modalità “Eco” gestisce tutta l’erogazione in maniera fluida; anche se premerete più a fondo l’acceleratore, non darà mai il classico strattone che è possibile avere sulle elettriche pure, e riprodurre almeno in parte con la modalità Sport anche su Atto 3. Le sospensioni sono morbide e tarate per una guida confortevole, il rollio non appare fastidioso e lo sterzo è preciso quanto serve. L’autonomia reale è di circa 350 km, posizionandosi nella media delle soluzioni dello stesso segmento; in ogni caso si tratta di una percorrenza adeguata per il genere di vettura.

Chi dovrebbe acquistarla ?

Rispetto il lancio iniziale, BYD Atto 3 ora costa circa 3mila euro in meno, riduzione di prezzo che hanno seguito anche molti altri modelli del segmento: Kia Niro EV, Hyundai Kona EV 2023, DS 3 Crossback E-Tense,, Peugeot e-2008 e Volkswagen ID.3. Rispetto a questi SUV la BYD Atto 3 si distingue per la sua maggiore originalità degli interni, un aspetto che potrebbe dividere, ma che è degno di nota. In linea generale, se cercate un SUV Full Electric, dovreste considerare BYD, sopratutto se cercate qualcosa di nuovo che non abbia l'aria di un'auto già vista, convertita in elettrico. Certo un po' di autonomia in più non avrebbe guastato.

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