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a cura di Valentina Acri

Il fenomeno degli incidenti stradali con ciclisti è purtroppo in continua crescita: secondo i dati Istat e ACI, nel 2021 dei 151.875 incidenti stradali con lesioni a persone ben 15.171 hanno riguardato i ciclisti, si parla di quasi il 10%, mentre nei primi 8 mesi del 2022 sono stati oltre 100 i decessi tra i ciclisti.

A porre l’attenzione su questa tematica è il ministro Matteo Salvini che in una lettera inviata alla Gazzetta dello Sport prende spunto dalla morte del ciclista Davide Rebellin per parlare del Codice della Strada e dei cambiamenti che potrebbero essere introdotti a partire dai prossimi mesi. Secondo il nuovo ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, una riforma del Codice della Strada si concentrerà sugli utenti più deboli come i ciclisti.

È fondamentale una ricognizione sulla qualità delle infrastrutture, a partire dalle strade, perché anche la buca più banale può rivelarsi una trappola mortale soprattutto per chi si muove su due ruote. Il mio obiettivo è liberare energie e risorse, per evitare che gli interventi (perfino quelli più semplici) siano soffocati dalla burocrazia. Più buonsenso, meno lentezze. Il richiamo alla ragionevolezza vale per tutti, anche per evitare l’eccessiva avventatezza nella realizzazione di piste ciclabili inadeguate, che sono tutto tranne che sicure: ci sono casi di percorsi ricavati solo con qualche pennellata sull’asfalto, in mezzo a strade trafficate, per poter dire c’è la corsia dedicata alle bici senza che ci sia reale tutela per le due ruote.

Non a caso, nei prossimi mesi il Mit si occuperà di valutare una eventuale riforma del Codice della Strada. Come dichiarato da Matteo Salvini, nel frattempo è partita una campagna di sensibilizzazione sui social che sarà intensificata nel periodo natalizio. Tra i punti su cui si sofferma il ministro, anche il problema delle piste ciclabili, con alcuni nuovi tratti ricavati a bordo strada e privi di protezioni per i ciclisti.

Stiamo approfondendo il tema-patenti, per verificare il funzionamento del sistema dei punti che - soprattutto all’inizio - erano stati uno strumento efficace anche in ottica di prevenzione. Banalmente, i cittadini si sentivano più controllati e quindi erano più ligi alle regole. Con il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ho avviato una serie di riflessioni per coinvolgere gli studenti in modo nuovo, funzionale, diretto. L’obiettivo è portare nelle classi il tema della sicurezza stradale, rendendolo argomento rilevante nella quotidianità. Pensiamo ai monopattini, che sono gettonati soprattutto tra i più giovani: è giusto richiamare al rispetto di alcune regole per evitare il far west e aumentare il senso di responsabilità, ha aggiunto il ministro.