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a cura di Valentina Acri

I fondi del Pnrr destinati alle colonnine di ricarica potrebbero andare persi se non si riuscirà a risolvere alcuni punti considerati cruciali, come scadenze e incompatibilità con le tempistiche indicate dal decreto. A lanciare l'allarme, è l'associazione Motus-E attenta a sottolineare come tali problemi potrebbero portare alla perdita di ben 713 milioni di euro che contribuirebbero a installare un totale complessivo di 21.000 punti di ricarica entro la fine del 2025 sull'intero territorio nazionale italiano.

Le scadenze indicate per la presentazione dei progetti sono inconciliabili con i tempi necessari per il via libera alle infrastrutture da parte delle amministrazioni locali. Senza una modifica urgente o la creazione di una ‘fast track’ autorizzativa, potrebbe essere letteralmente impossibile usare i fondi a disposizione, sottolinea Francesco Naso, segretario generale dell’associazione.

Nello specifico, l'Italia - entro fine 2025 - dovrebbe offrire un totale di 7.500 punti di ricarica per i veicoli elettrici sulle strade extraurbane e13.766 nelle città. Per arrivare a tale traguardo, però, bisogna evitare i problemi burocratici che porterebbero alla perdita di un'occasione unica considerando la capillarità di una rete di ricarica ad alta potenza che potrebbe anche portare alla creazione di nuovi posti di lavoro.

La somma a disposizione contribuirebbe a realizzare nella Penisola una rete di ricarica ad alta potenza tra le più capillari d’Europa, alimentando lo sviluppo di nuove filiere nazionali e la creazione di posti di lavoro.Il tempo a disposizione per intervenire è poco ma l’esecutivo ha tutti gli strumenti e le competenze per risolvere il problema e garantire un utilizzo efficace delle risorse messe a disposizione dalla Commissione Ue, ha poi aggiunto Francesco Naso.

Da parte di Motus-E non manca, inoltre, il monito per l'installazione dei punti di ricarica in luoghi facilmente accessibili agli automobilisti. La stessa considera, infatti, l'installazione delle colonnine di ricarica presso le stazioni carburanti come una strategia disallineata rispetto alle reali esigenze degli automobilisti.