Il numero di punti di ricarica pubblici per auto elettriche in Italia è aumentato significativamente, passando da 47.000 a 60.000 nel 2024. Questa crescita continua dal 2020, quando i punti di ricarica erano solo 10.000. Motus-E, l'associazione della filiera della mobilità elettrica, prevede un'ulteriore espansione della rete di ricarica nei prossimi anni.
L'incremento delle infrastrutture di ricarica è fondamentale per sostenere la diffusione dei veicoli elettrici nel paese. Tuttavia, ci sono alcune variabili da considerare per il futuro sviluppo di questa rete. Motus-E sottolinea l'importanza dei fondi europei del Pnrr, affermando a Quattroruote: "sarà anzitutto fondamentale capire se il governo riuscirà a consentire la messa a terra dei fondi europei del Pnrr, che rappresenterebbero il primo contributo pubblico rilevante in Italia per questa infrastruttura strategica".
Un'altra sfida è rappresentata però dalla burocrazia. Attualmente, circa il 18% delle colonnine installate non è collegato alla rete elettrica a causa di ostacoli amministrativi. Per affrontare questo problema, E-Distribuzione, Motus-E e Utilitalia hanno firmato un protocollo d'intesa volto a migliorare la comunicazione tra distributori di energia elettrica e operatori della ricarica.
Infine, l'espansione della rete di ricarica dovrà essere accompagnata da un adeguato aumento del parco auto elettrico circolante. Questo aspetto rappresenta una sfida, considerando l'attuale andamento delle immatricolazioni di veicoli elettrici in Italia. L'evoluzione delle infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici in Italia è un tema di grande attualità che affonda le sue radici nella storia dell'automobile elettrica. Già nel lontano 1884, l'inventore inglese Thomas Parker realizzò la prima auto elettrica prodotta in serie, anticipando di oltre un secolo l'attuale rivoluzione della mobilità sostenibile.
Un aspetto interessante della diffusione delle colonnine di ricarica in Italia è la loro integrazione nel paesaggio urbano. In alcune città storiche, si stanno sperimentando soluzioni innovative per coniugare la funzionalità delle stazioni di ricarica con l'estetica dei centri storici. Ad esempio, a Firenze sono state installate colonnine mimetizzate da elementi di arredo urbano, mentre a Roma si sta valutando l'utilizzo di lampioni stradali come punti di ricarica.
La crescita dell'infrastruttura di ricarica sta anche stimolando nuove forme di turismo ecosostenibile. Il "turismo elettrico" sta guadagnando popolarità, con itinerari appositamente studiati per veicoli elettrici che collegano punti di interesse culturale e paesaggistico attraverso una rete di stazioni di ricarica strategicamente posizionate.
Guardando al futuro, la sfida non sarà solo quantitativa ma anche qualitativa. L'innovazione tecnologica sta portando allo sviluppo di sistemi di ricarica sempre più rapidi ed efficienti. Si parla già di stazioni di ricarica ultraveloci capaci di ricaricare un'auto all'80% in meno di 15 minuti, trasformando radicalmente l'esperienza di "rifornimento" e avvicinandola sempre più a quella dei veicoli tradizionali. Vedremo se il 2025 sarà l'anno della svolta.