Come funziona l'auto in abbonamento di Lynk & Co

Alain Visser è il CEO di Lynk & Co, azienda che propone auto tramite un servizio in abbonamento stile Netflix: lo abbiamo intervistato.

Avatar di Francesco Daghini

a cura di Francesco Daghini

L'abbiamo provata su strada poche settimane fa e ne siamo scesi entusiasti, si chiama Lynk & Co 01 e promette un approccio radicalmente diverso all'automobile privata, offrendo al contempo un servizio in abbonamento mensile e un sistema di car sharing gestito direttamente dagli utenti tramite applicazione dedicata; per scoprire meglio tutti i segreti del mondo di Lynk & Co abbiamo intervistato il CEO Alain Visser, che ci ha aperto una porta verso il mondo dell'auto come servizio in abbonamento.

I tempi cambiano più rapidamente di quanto siamo disposti ad ammettere - solo negli ultimi 10 anni abbiamo vissuto una vera e propria rivoluzione nel mondo dell'intrattenimento, basti pensare a servizi come Netflix e Spotify che rendono la fruizione di video e musica semplicissimo, anche in mobilità. Nel mercato di oggi il servizio è quantomeno alla pari del prodotto stesso, se non addirittura più importante, ed è questo l'approccio che ha scelto Lynk & Co, ha scelto di essere fornitrice di un servizio di mobilità e non soltanto un produttore di automobili. Il capitale alle spalle è solido, il marchio è di proprietà del colosso cinese Geely, e l'auto che ne risulta è di ottima fattura - non a caso, è stata sviluppata in collaborazione con un marchio che di qualità si intende bene, Volvo - oltre che piacevole allo sguardo.

La vostra strategia di business è particolare e diversa dal resto del mercato automobilistico, chi è quindi il cliente medio di Lynk & Co?

Abbiamo sempre detto di voler andare controcorrente rispetto allo standard del mercato automobilistico, siamo convinti che ci siano molte persone là fuori interessate a un metodo diverso rispetto al modo classico in cui si acquista un’auto, come l’abbiamo acquistata nell’ultimo secolo. I nostri clienti sono principalmente urbani, persone di città, sono più giovani della media di chi acquista un’auto, non sono soltanto millennial – ce ne sono tanti ma non sono gli unici. In Europa l’età media di chi acquista un’auto è di 53 anni, la nostra età media è di poco sopra i 40 anni, con una ripartizione 50/50 tra uomo e donna. Abbiamo clienti di 25 anni, e altri clienti di 65 anni. E’ una questione di mentalità, sono persone che vogliono liberarsi dalla normale routine e non vogliono necessariamente possedere un’auto nel modo che tutti conosciamo.

Come si diceva, la Lynk & Co 01 l'abbiamo provata su strada, utilizzata per circa una settimana a Milano e per un giro sul lago di Como; in ambiente cittadino la 01 sfoggia la sua anima ecologica, grazie alla motorizzazione plug-in hybrid composta da un motore benzina a 3 cilindri da 1.5L di cilindrata e da un motore elettrico abbinato a una batteria agli ioni di litio da 9 kWh, per un totale di 260 cavalli a disposizione e un'autonomia che in modalità 'Pure' 100% elettrica tocca i 70km. Nel traffico cittadino la 01 si muove scattante grazie alla coppia immediata del motore elettrico da 82 cavalli, e quando serve si passa senza nessuna fatica al motore a benzina che permette tragitti più lunghi senza l'ansia da autonomia: per la recensione completa della bella Lynk & Co 01 vi rimandiamo al nostro articolo 'Lynk & Co 01: il SUV ibrido plug-in da 500 euro al mese'.

E con questo piccolo spoiler, arriviamo al nocciolo della questione, il motivo per cui Lynk & Co 01 risulta così interessante a un certo tipo di utenza italiana - e lo dimostrano i dati, pur essendo il 5° mercato in cui l'azienda ha cominciato a operare siamo diventati molto rapidamente il 2° mercato più importante; la Lynk & Co 01 può essere utilizzata in abbonamento mensile al costo di 500 €, cifra che comprende tutti i normali costi di gestione di un'auto, tra cui rientrano anche assicurazione e bollo, in sostanza resta fuori la benzina o la corrente per ricaricare la batteria da 9 kWh, che impiega 5 ore a tornare al 100% se attaccata a una normale presa casalinga.

In un paese come l’Italia, dove possedere una bella macchina è ancora uno status symbol importante, quanto è stato difficile proporre un’auto in abbonamento come la Lynk & Co 01?

Paesi diversi danno un livello di importanza diverso alle auto, in Italia le auto sono molto amate e tutti vogliono possederne una, ma questo crea inevitabilmente anche un gruppo di consumatori che va nella direzione opposta; nonostante Lynk & Co non abbia fatto grandi campagne di marketing in Italia, nonostante solo uno dei nostri Club (quello di Roma, ndr) sia già stato aperto, l’Italia è diventata velocemente il nostro 2° mercato più importante.

L’Italia è uno dei paesi nel mondo con la maggiore apertura verso l’innovazione, l’Italia è aperta alle nuove idee e gli italiani amano il design, per questo ci siamo detti che sarebbero serviti dei Club molto belli e un’auto che colpisca subito lo sguardo. Per questo abbiamo deciso di offrire l’auto in un unico allestimento con ruote da 20 pollici, senza optional, così che l’auto sia sempre al meglio delle sue possibilità: per tutti questi motivi si può dire che l’Italia ha risposto benissimo al nostro arrivo sul mercato, e i numeri che stiamo registrando continuano a sorprenderci.

Durante l'intervista con il CEO di Lynk & Co, Alain Visser, ci siamo incuriositi in merito al processo di registrazione previsto: la compagnia stima in circa 10 minuti il tempo necessario a fornire tutti i dati necessari a fare richiesta di un'auto in abbonamento, avendo la certezza di poter disdire l'auto il mese successivo se non se ne ha bisogno. Un po' noleggio a lungo termine, un po' car sharing, ma nessuno dei due per davvero: la 01 è un vero e proprio servizio in abbonamento, come Netflix o Spotify, un servizio di mobilità.

Diventare un membro di Lynk & Co è davvero semplice come sottoscrivere un contratto di Netflix?

Ci piace paragonarci a Netflix, perché come dico sempre Netflix vende un servizio e non un prodotto, ma oggi producono loro stessi delle serie TV e dei film, e noi vendiamo anche l’auto, quindi il paragone è proprio calzante. E’ facile come iscriversi a Netflix? Probabilmente no, in questo caso avrai bisogno di fornire i dati della patente, i dati della carta di credito e così via – è leggermente più complicato, è inevitabile, ma se anziché paragonarci a Netflix ci paragoni a un contratto di leasing o a un classico noleggio, il nostro sistema è decisamente più semplice e rapido. L’intera procedura online impiega circa 10 minuti.

Dico sempre ai miei colleghi: siamo un’azienda che offre principalmente un servizio, ma che ha anche un prodotto da vendere.

Quali sono stati i momenti più importanti nella storia della compagnia? Quali sono i momenti più importanti del prossimo futuro?

I momenti più importanti nel passato della compagnia penso che siano principalmente due: innanzitutto il lancio alla stampa, avvenuto nel mese di ottobre 2016. Temevamo una reazione negativa, pensavamo che ci avrebbero additati come pazzi, invece siamo stati sorpresi dalla reazione positiva: il nostro rompere le tradizioni è piaciuto fin da subito. L’altro momento è l’apertura del nostro primo Club, avvenuta nel mese di ottobre 2020 ad Amsterdam; subito dopo esserci aperti al mercato olandese abbiamo visto reazioni positive da altre parti del mondo. Il lancio dell’idea nel 2016 e il vero e proprio lancio sul mercato della compagnia nel 2020, sono questi i due momenti più importanti.

Per quanto riguarda il futuro, per me ci troviamo ora nel momento più importante, il momento in cui dobbiamo consolidare la nostra presenza sul mercato aprendo i nostri Club: in Olanda, il nostro mercato più importante, abbiamo iniziato ad aprire i Club nel 2020, mentre in Italia – che oggi è il secondo mercato più importante – il primo Club ha aperto solo 2 settimane fa. Il Club di Milano a cui stiamo lavorando dovrà essere ancora più grande e più bello: Milano è la città della moda, e il Club dovrà soddisfare i gusti di una città moderna. L’apertura dovrebbe avvenire tra la fine del Q3 e l’inizio del Q4, per il momento mancano ancora alcuni dettagli definitivi.

L'obiettivo di Lynk & Co, però, non è quello di invadere le strade con le sue auto, la visione è più moderna ed elastica: anche chi noleggia un'auto per un mese soltanto difficilmente la utilizzerà costantemente per tutti e 30 i giorni, e allora perché non offrire la possibilità ai nostri abbonati di condividere la propria macchina con altri utenti? E' così che è nata l'idea di un car sharing interno alla compagnia, gestito esclusivamente dagli utenti nei modi e nei tempi da loro scelti, tramite l'applicazione dedicata.

Facciamo un esempio: sottoscrivendo l'abbonamento Lynk & Co si ha a disposizione una 01 per 30 giorni al costo di 500 €, ma io, Francesco, ne ho bisogno soltanto a giorni alterni per delle commissioni, e decido quindi di offrire l'auto nei giorni in cui non mi serve, prevedendo una tariffa oraria e/o una tariffa per l'intera giornata. Dall'altra parte ci sarà qualcuno in cerca di un'auto per poche ore e, proprio come già visto sugli altri servizi di car sharing, per ottenerne una non dovrà fare altro che prenotarla tramite l'applicazione dedicata. Concluso l'utilizzo si può decidere di riportare l'auto nella zona designata dal proprietario, o si può pagare una quota aggiuntiva affinché un addetto Lynk & Co riporti l'auto al punto di partenza. La compagnia non impone tariffe né prende percentuali da queste transazioni, e il guadagno arriva interamente in tasca a chi ha pagato la quota mensile per l'auto, che ha quindi la capacità di ripagarsi - almeno in parte - da sola. Il servizio prevede anche un sistema di recensioni reciproche tra chi offre e chi affitta l'auto, simile a piattaforme come AirBNB.

Si è parlato anche di un sistema di car sharing, puoi spiegarcelo meglio?

Certo, per noi è un aspetto molto importante. Il nostro obiettivo non è mettere quanto più auto possibili sulla strada, ma è far sì che le auto vengano utilizzate tanto, e il car sharing è il modo migliore per farlo. Sì, spendi 500 euro al mese per avere l’auto, ma più la condividi e più puoi rientrare della spesa iniziale: oggi abbiamo il sistema di car sharing attivo in 4 dei 7 paesi in cui operiamo, e nel mese di maggio attiveremo il car sharing anche in Italia.

Per noi lo sharing è essenziale, fa parte della nostra filosofia. L’intero scopo di questa strategia è permettere alla gente di avere un’auto ma di non possederla, e inoltre hai la libertà di decidere se e quando condividerla con altri, e più la condividi e meglio è per l’ambiente e per il tuo portafoglio – vincono tutti in questa situazione.

Sarà interessante capire se e come gli italiani saranno disposti a condividere la propria auto; avete pensato a un sistema per assicurarvi che le persone che prendono l’auto in sharing la rispettino e la riconsegnino nelle condizioni in cui l’hanno presa?

Rispetto ai classici sistemi di sharing, dove è una compagnia a possedere l’auto, stavolta c’è un rapporto diretto tra il noleggiatore e il noleggiante. Inoltre, c’è un sistema di rating: se mi riporti l’auto sporca o in ritardo, io ti posso dare un punteggio basso e la prossima volta che vorrai noleggiare un’auto la mia recensione sarà visibile. In questo modo chi condivide la propria auto potrà decidere di non condividere l’auto con chi ha ricevuto recensioni negative.

C’è una grande differenza rispetto a un servizio di noleggio che ha 50 auto tutte uguali, tutte bianche, e tu ne prendi una: con noi tu ti ritrovi a dialogare direttamente con la persona che ti affitta l’auto, è un rapporto più personale, quella è la sua auto. E’ un tipo diverso di sharing con una connessione emotiva diversa all’auto.

Lynk & Co 01 sarà presto proposta anche in una versione 100% elettrica, ma in passato hai definito inadeguata la rete di ricarica italiana, indicando in questo il motivo che vi ha spinti a puntare solo sulla versione plug-in hybrid. Come valuti l’evoluzione dell’infrastruttura di ricarica in questo senso?

I dati che ho visto di recente continuano a non impressionarmi, il numero di auto elettriche cresce 3 volte più rapidamente dell’infrastruttura di ricarica. Spero che la classe politica si renda conto che è importante adeguare l’infrastruttura di ricarica, credo che ad oggi in Europa solo la Norvegia sia adeguatamente dotata di punti di ricarica. Altri paesi stanno lavorando bene, la maggior parte è molto indietro, in Italia l’infrastruttura di ricarica è ancora indietro: la nostra 01 in versione 100% elettrica sarà pronta per la fine del prossimo anno, entro allora l’infrastruttura di ricarica sarà sicuramente migliorata ma non credo che sarà ancora davvero pronta. Spero che tra circa 18 mesi l’infrastruttura si sarà evoluta al punto da rendere la ricarica semplice, senza preoccupazioni particolari: oggi non è così, se fai trasferimenti brevi te la puoi cavare ma per lunghe distanze l’auto elettrica non è ancora la soluzione giusta.

Inoltre, i tempi di ricarica sono ancora un po’ troppo lunghi, utilizzando una plug-in hybrid si aggira questo problema. Oggi le plug-in sono la soluzione più funzionale, domani le elettriche saranno la miglior soluzione, senza dubbio.

Quanti clienti acquistano l’auto in modo classico e quanti invece sfruttano il sistema di abbonamento mensile?

Ovviamente non potevamo sapere come le persone avrebbero reagito alla nostra tipologia di business, abbiamo deciso di offrire l’auto in vendita per minimizzare il rischio. Speravamo che almeno il 70% degli utenti scegliessero l’abbonamento mensile, ma oggi i dati ci dicono che più del 90% dei clienti sceglie l’abbonamento mensile in Italia. Ai miei colleghi dico sempre: “siamo come Spotify, ma vendiamo ancora i CD”, e piano piano stiamo diventando davvero come Spotify.