Finalmente le FIAT (e non solo) elettriche costeranno meno

Il gruppo Stellantis firma un importante accordo con CATL per utilizzare le batterie LFP.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Nella costante corsa all'elettrificazione del parco auto, Stellantis ha recentemente annunciato un significativo passo avanti nel suo impegno verso veicoli elettrici accessibili. Il colosso automobilistico ha formalizzato la firma di un Memorandum d'Intesa (MdI) non vincolante con il rinomato produttore cinese di batterie CATL, ponendo così le basi per una collaborazione strategica.

Il cuore di questa partnership è rappresentato dalle batterie al litio-ferro-fosfato (LFP), che emergono come una soluzione eccellente per bilanciare prestazioni e costi di produzione. La scelta di questa chimica non è casuale, ma piuttosto una risposta mirata alla crescente transizione verso veicoli elettrici nel settore automobilistico. Stellantis si unisce così alla lista di costruttori automobilistici interessati a sfruttare appieno le potenzialità di questa tecnologia.

Le batterie LFP, nonostante presentino una densità energetica leggermente inferiore, si distinguono per la loro economicità nella produzione. Questo è possibile grazie all'utilizzo di materiali facilmente reperibili. Ciò che le rende ancor più interessanti è l'assenza di nichel, cobalto, e altre materie prime costose nella composizione degli elettrodi e del separatore. Oltre al vantaggio economico, le batterie LFP offrono una maggiore durata, con la capacità di superare i 10.000 cicli di ricarica e scarica, mentre le tradizionali batterie agli ioni di litio si fermano a 3.000. Inoltre, presentano un profilo di sicurezza superiore, essendo meno infiammabili e più resistenti al calore.

Questo accordo strategico consentirà a Stellantis di implementare le batterie LFP nella produzione di modelli accessibili, sia compatti che di medie dimensioni. Stellantis ha fissato l'ambizioso obiettivo di raggiungere entro il 2030 il 100% delle vendite con veicoli elettrici a batteria (BEV) in Europa e il 50% negli Stati Uniti, includendo autovetture e veicoli commerciali leggeri BEV. L'aspirazione ultima è trasformare l'azienda in un'entità a zero emissioni nette entro il 2038.