Il motore endotermico scomparirà nel 2027 secondo Stellantis

L'Euro 7? Meglio saltarlo per Stellantis e passare direttamente all'elettrico così da anticipare la transizione.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

L'anno della prima svolta per il settore dell'auto, ossia quando le vetture a combustione diranno addio ai concessionari, sarà il 2035 ma sembra che Stellantis abbia intenzione di giocare d'anticipo. A riportarlo è Davide Mele, senior vice president Corporate affairs di Stellantis Italia, nel corso di un'intervista all'ANSA durante una tavola rotonda sulla transizione ecologica.

Secondo Mele, anticipare i tempi della transizione in questo preciso periodo storico potrebbe essere premiante dal punto di vista economico. L'Euro 7, per quanto innovativo possa essere, potrebbe essere poco rettizio come per altro annunciato in più occasioni complici dei valori, in termini di emissioni, fin troppo limitanti.

A questo proposito Stellantis avrebbe già a disposizione un piano alternativo per investire fin da subito sui powertrain a zero emissioni. I costi di questa manovra sono comunque elevati, si stima il 50% in più a parità di segmento.

Stellantis ha identificato un piano che abbraccia l'elettrico in maniera completa, vuole giocare da leader e anticipare il target del 2035 al 2030. Vuole giocare la sfida da vincitori, costruendo un'auto pulita, sicura, connessa e accessibile. I costi di questa trasformazione tecnologica sono elevati, il 50% in più a parità di segmento, e per affrontare questa sfida vengono richiesti enormi investimenti.

La richiesta del Gruppo all'Europa sarebbe quindi quella di rivedere la norma e non dover necessariamente investire sull'Euro 7 nell'attesa dell'elettrico.

Abbracciamo la transizione ma non dimentichiamo che c'è una legislazione euro 7 che obbliga le aziende a investire nel motore endotermico, che nel 2035 andrà a morire. Quindi, se guardiamo effettivamente i ragionamenti che stiamo facendo, in realtà il 2027 sarà già un anno in cui il motore endotermico andrà a morire. Da questo punto di vista chiediamo una revisione dell'euro 7.