Euro 7, le normative porteranno a rincari sulle nuove auto

Euro 7 è previsto per il 1° luglio 2025 ma c'è chi non è d'accordo, come Volkswagen che teme forti rincari a causa di queste tempistiche.

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a cura di Francesco Daghini

Entro il 2035 l'Commissione Europea ha imposto lo stop alla vendita di auto endotermiche, una notizia di cui ormai quasi tutti siamo a conoscenza; nel frattempo però, bisogna andare avanti a rendere le auto endotermiche sempre meno inquinanti, o almeno questa è la richiesta della Commissione europea che ha fissato al 1° luglio 2025 l'entrata in vigore delle normative anti inquinamento Euro 7.

Le Case automobilistiche non sembrano essere particolarmente interessate a sottostare a questa richiesta, non tanto perché rientrare negli standard Euro 7 sia difficile di per sé, quanto più per la tabella di marcia imposta che andrà inevitabilmente a togliere risorse allo sviluppo dei veicoli elettrici. Durante un recente incontro alla Camera, il vicepresidente della divisione Government Relations & Public Affairs di Volkswagen Italia, Massimo Nordio, ha parlato con parole molto chiare in merito a queste difficoltà.

“Il problema non è l’adeguamento alla normativa Euro 7, ma le tempistiche. Crediamo non sia realistico arrivare a un’offerta di prodotto rispondente al 1° luglio 2025. I tempi per arrivare a questo obiettivo dovrebbero essere posticipati almeno alla fine del 2026”.

Volkswagen, così come il Gruppo Stellantis, ha dovuto rivedere le sue strategie per il prossimo decennio proprio a causa dell'imposizione di interrompere la vendita di auto endotermiche e questa richiesta legata a Euro 7, stante la situazione e la tabella di marcia prevista, è da rivedere.

Nordio afferma che mantenendo questa tempistica si andrà incontro a problemi industriali non indifferenti che si tradurranno in un taglio alla produzione, che a sua volta si tradurrà in un numero minore di auto a disposizione e quindi in prezzi più alti.

“Gli aggiornamenti per soddisfare le regole Euro 7 porteranno a un aumento del costo industriale e, quindi, del costo di acquisto di alcune migliaia di euro. Di conseguenza, le famiglie rinvieranno gli acquisti di nuove auto, che rallenterà il rinnovamento del parco veicoli italiano, notoriamente molto anziano”