Ci sono auto che non hanno bisogno di presentazioni, perché il loro nome evoca immediatamente un immaginario fatto di avventure, piste sterrate e lunghe traversate in territori difficili. La Land Rover Defender appartiene a questa categoria. La nuova generazione ha abbandonato le linee squadrate e spartane del passato per diventare un SUV moderno e lussuoso, senza però dimenticare le sue radici fuoristradistiche.
Nella versione con motore diesel mild hybrid, la Defender promette di coniugare potenza e affidabilità con un pizzico di efficienza in più, grazie al sistema a 48 V che aiuta nelle ripartenze e riduce leggermente i consumi.
Cosa mi piace
Quello che colpisce subito è la capacità della Defender di mantenere un equilibrio tra due mondi apparentemente inconciliabili. Da un lato c’è l’eredità off-road, che si percepisce osservando le forme robuste, la distanza da terra e la presenza di soluzioni tecniche come le sospensioni regolabili e la trazione integrale permanente.
Dall’altro, c’è l’attenzione al comfort e alla tecnologia, con un abitacolo che non ha nulla da invidiare a un salotto viaggiante. Lo spazio interno è enorme, i sedili sono comodi anche sulle lunghe percorrenze e l’infotainment risponde finalmente con rapidità e precisione. È un’auto che ti fa sentire protetto e coccolato, anche quando il contesto è un’autostrada affollata o un centro città caotico.
Come si guida
Al volante, la Defender diesel mild hybrid sorprende per la naturalezza con cui passa da un terreno all’altro. Su strada si comporta come un SUV di alta gamma, con un assetto solido, uno sterzo preciso e una capacità di smorzare buche e asperità quasi totale. Il motore turbodiesel da 249 CV, supportato dall’elettrificazione leggera, garantisce una spinta sempre pronta, con cambi marcia fluidi e una riserva di coppia notevole ai bassi regimi.
Quando la strada finisce, la vera anima della Defender emerge: pendenze, guadi e terreni accidentati diventano un gioco da ragazzi, grazie ai controlli elettronici che gestiscono trazione e differenziali senza che il conducente debba preoccuparsi troppo. È un’auto che ti dà l’impressione di poter andare ovunque, con la stessa naturalezza con cui altre vetture percorrono una tangenziale.
Cosa non mi piace
La Defender, però, non è priva di difetti. Le dimensioni imponenti, che la rendono maestosa e rassicurante in fuoristrada, diventano un problema quando ci si muove in città o si cerca parcheggio in spazi ridotti. Anche i consumi, pur migliorati grazie al mild hybrid, restano alti: nella migliore delle ipotesi si fanno tra i 10 e 12 km/l nel misto. Chi sceglie un’auto del genere non può aspettarsi percorrenze da utilitaria.
Inoltre, il prezzo è impegnativo e cresce rapidamente se si attinge alla lista degli optional, cosa quasi inevitabile considerando le possibilità di personalizzazione. Infine, per chi ha conosciuto e amato la Defender originale, questa nuova generazione può sembrare troppo lussuosa, quasi distante da quello spirito rude e agricolo che aveva reso mitica la sua antenata.
Chi dovrebbe acquistarla
La nuova Defender con motore diesel mild hybrid non è un’auto per tutti, ma nemmeno vuole esserlo. È pensata per chi desidera un SUV capace di affrontare davvero qualsiasi situazione, senza rinunciare a comfort e prestigio. È la scelta ideale per chi vive fuori città, ama viaggiare con la famiglia e non vuole porsi limiti nelle mete da raggiungere, fosse anche una baita in alta montagna raggiungibile solo attraverso strade dissestate.
Ma è anche un’auto per chi vuole distinguersi, per chi cerca una presenza scenica che pochi altri modelli possono offrire. Il prezzo parte da 72.700 euro e la posiziona in una fascia alta, e questo la rende un acquisto destinato a chi può permettersi non solo il costo iniziale, ma anche la gestione quotidiana di un mezzo grande, complesso e tutt’altro che parco nei consumi.