L'Euro 7 è privo di senso secondo Salvini

Il ministro Salvini torna a parlare di Euro 7 lo definisce "privo di qualsiasi senso economico ed ecologico".

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a cura di Francesco Daghini

Si continua a parlare di Euro 7, la cui entrata in vigore è prevista nel 2025: in occasione dell'Automotive Dealer Day 2023 il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha rilasciato dichiarazioni molto lapidarie nei confronti delle nuove normative anti-inquinamento previste dall'Unione europea, definendo la normativa Euro 7 "palesemente priva di qualsiasi senso economico ed ecologico."

A giudicare dalle parole di Salvini, non sembrano esserci molte possibilità di rivedere le regole proposte lo scorso 10 novembre e, al contrario, sembra che l'unica strada percorribile sia quella di creare un blocco di paesi contrari all'introduzione di Euro 7, con l'obiettivo di ritardarne l'introduzione il più possibile o, nel migliore dei casi, rivederne i termini in modo molto profondo.

"Il nostro impegno è quello di rivedere l'entrata in vigore dell'Euro 7 spostandola almeno al 2026, quando è prevista anche la revisione del piano di riduzione della CO2 Fit for 55"

Nel criticare Euro 7, il ministro Salvini sottolinea come l'intenzione di interrompere la vendita di auto endotermiche nel 2035 vada a cozzare duramente con queste normative, che secondo gli esperti faranno aumentare sensibilmente i prezzi delle auto a causa dei costi di sviluppo che le case automobilistiche dovranno sostenere per rientrare nei nuovi limiti imposti, specialmente per i motori a gasolio.

"L'elettrico è una delle possibilità su cui puntare per il futuro, ma non è l'unica. Noi siamo per la libertà di scelta da parte dei cittadini e delle imprese. C'è bisogno di tempo, perché dire 'da domani tutti solo con l'elettrico' significa fare un grande regalo alla Cina e mettere a rischio l'intero settore produttivo in Italia."

Oltre all'argomento caldissimo di Euro 7, Salvini si è soffermato anche su altri progetti del governo per quanto riguarda il traffico automobilistico in Italia: si è parlato della possibilità di aumentare il limite di velocità a 150 km/h su determinati tratti autostradali, e della possibilità - che oggi sembra molto concreta - di eliminare il superbollo, l'extra-tassa per le auto con potenze superiori ai 185 kW.