Nuova ecotassa auto, più inquini più paghi

Approvata una nuova ecotassa che servirebbe per rifinanziare l'ecobonus dedicato all'acquisto di auto elettriche e all'installazione di colonnine.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Al fine di incentivare la transizione elettrica e lo sviluppo di nuove infrastrutture per la ricarica, il Governo ha approvato un provvedimento per le nuove auto con motore a combustione con emissioni superiori alla soglia dei 161 g/km. Il via libera è giunto nella giornata di oggi ma non è ancora chiaro quando verrà effettivamente attuato; ricordiamo infatti che anche lo stop al 2035 alle auto a benzina e diesel era partito come un “ordine del giorno”, salvo modificarsi in un secondo momento.

L'idea di base, firmata dai deputati Giuseppe Chiazzese e Luca Sut, è quella di tassare le auto più inquinanti (tantum), ricavando così un piccolo tesoretto da dedicare alla transizione elettrica. Naturalmente la cifra servirebbe a ripristinare esclusivamente lo scaglione compreso tra 0 e 20 g/km, la fascia dedicata alle soluzioni meno inquinanti in senso assoluto come le auto elettriche.

Non è la prima volta che il Governo attua una manovra di questo tipo, già in passato infatti era stato inserito un “malus” analogo che seguiva il seguente scherma:

Emissioni CO2 (g/km) Imposta
191-210 1.100 €
211-240 1.600 €
241-290 2.000 €
290+ 2.500 €

La nuova “versione” integrerebbe anche la fascia da 161 a 190 g/km per incrementare ulteriormente le risorse raccolte. Ma chi pagherebbe in concreto? Da una rapida ricerca sono emerse sostanzialmente le auto più sportive o sportiveggianti, ma anche alcune soluzioni inaspettate come, ad esempio, DR con propulsore da 1.6 litri benzina, EVO con motore d 1.4 litri benzina, Mistubishi con il 1.5 Turbo benzina e infine Hyundai nella motorizzazione 2.0 T-GDI.

Nel testo presentato da Chiazzese e Sut si fa riferimento anche ad altre manovre per incentivare la mobilità elettrica come, ad esempio, la proroga delle detrazioni per l'acquisto e la posa in opera di infrastrutture di ricarica. Una misura che permetterebbe una detrazione in dieci quote annuali al 50%, per un ammontare complessivo non superiore a 3.000 euro.

Aggiornamento

Con la chiusura dell’anno sono terminati anche gli incentivi dedicati all’acquisto di una nuova auto a basse emissioni e, contestualmente, il Governo ha deciso di non rinnovare l’ecotassa dedicata a tutte quelle vetture definite come inquinanti.

L’addio all’ecotassa sarà provvisorio? Al momento non è chiaro e la prima decisione per poterla ripristinare è giunta da parte dell’esecutivo e proposta dai deputati Chiazzese e Sut. Non è da escludere però che non venga prorogata in quanto l’impatto stesso dell’ecotassa sul mercato potrebbe essere esiguo; non solo perché è cambiata l’offerta, ma anche perché ormai le flotte aziendali evitano modelli a elevate emissioni per non incappare in sanzioni.