Piano Aria Clima: Milano verso la neutralità carbonica

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha intenzione di rendere il capoluogo lombardo un esempio da seguire per l'Italia, grazie al nuovo Piano Aria Clima.

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a cura di Emanuela Acri

Ormai, uno dei temi principali - della quale spesso discutono le istituzioni e che interessano le diverse case automobilistiche -  riguarda l'esigenza di porre fine ai cambiamenti climatici e, dunque, all'inquinamento atmosferico. Proprio per tali ragioni, il mondo dell'auto, va verso un futuro sempre più elettrificato. Il Piano Aria Clima è stato infatti elaborato per far si che Milano possa essere un esempio da seguire per il resto del Paese.

Il nuovo Piano Aria Clima, elaborato dalla giunta con a capo il sindaco Giuseppe Sala, è volto “a ridurre l'inquinamento atmosferico, contribuire alla prevenzione dei cambiamenti climatici e a definire le linee guida di adattamento per il territorio del Comune di Milano, nel rispetto dei principi di diritto alla salute, equità e giustizia e considerando quali criteri prioritari l’inclusione sociale e la tutela delle fasce deboli della popolazione”.

Uno degli obiettivi è quello di rispettare - il prima possibile - i nuovi limiti delle concentrazioni degli inquinanti atmosferici PM10, PM2.5 e NO2. Nello specifico, sarebbe opportuno ridurre del 45% le emissioni di CO2 entro il 2030 in modo da poter raggiungere l'obiettivo cosiddetto carbon neutral entro il 2050. Ovviamente, ciò sarà possibile solo grazie ad alcuni interventi di riqualificazione energetica di edifici comunali o che andranno ad interessare direttamente i combustibili fossili. Inoltre, il comportamento di ogni cittadino - come un minor spreco di acqua e la riduzione della produzione di rifiuti - andrebbe ad influire sul raggiungimento degli obiettivi poc'anzi citati.

Trasformare entro il 2050 la mobilità personale in una mobilità attiva (città ciclopedonale), intermodale e basata su un approccio Mobility as a Service, con i seguenti principali obiettivi di medio termine (2030): dimezzare la mobilità personale motorizzata; istituire una Zero Emission Zone; istituire un’area pilota carbon neutral con mobilità personale attiva; dimezzare la superficie dei parcheggi su strada e ridurre la superficie dei parcheggi.

Con tali parole, si invitano i cittadini milanesi ad abbandonare l'abitudine di utilizzare la propria auto personale per gli spostamenti in modo da poter ridurre gli spazi occupati dai veicoli in città. Infatti, nello specifico, Marco Granelli - nonché assessore alla mobilità - avrebbe affermato quanto segue:

La sosta è uno degli ambiti che occupa più spazio in città. Quindi per creare nuovo spazio dobbiamo agire su quella in strada. Questo significa che, oltre a potenziare lo sharing, il trasporto pubblico e le due ruote per ridurre il tasso di auto per abitante, serve anche capire che la sosta per residenti deve cominciare ad andare sotto o sopra, ossia in soluzioni più in struttura. A sua volta, questo vuol dire usare le autorimesse, con app e piattaforme, in modo che siano utilizzate dai residenti, con abbonamenti che abbiano la giusta flessibilità.

L'intento del nuovo Piano Area Clima è quello di "valorizzare al massimo lo spazio sosta in struttura oggi esistente, creandone eventualmente di nuovi”, in modo tale da cambiare - in questo contesto - le abitudini dei cittadini e lasciare più spazio libero in strada. Ovviamente, ciò implicherebbe un'ulteriore spesa che ogni residente dovrà sostenere poiché sia box auto che garage hanno costi molto elevati.

Dunque, è bene aspettarsi "iniziative a favore della mobilità ciclo-pedonale (BiciBus, PediBus), di informazione e/o comunicazione ai cittadini sui percorsi ciclo-pedonali (WalkMi), di mappe per favorire utilizzo e interscambio con il trasporto pubblico, di iniziative di sharing privato (anche truck sharing e car pooling), di incentivazione servizi di prossimità e di servizi alimentari e alla persona a domicilio”. 

Sono circa 1 milione le persone che, quotidianamente, si muovono per le strade di Milano e - la maggior parte - utilizza i propri mezzi per spostarsi in città. Tale scelta è dettata dal fatto che è molto difficile - a causa dei tempi di attesa e dei numerosi disagi - muoversi con i mezzi pubblici. Nonostante ciò, sembrano non essere in programma nuovi progetti che andrebbero ad interessare il potenziamento dei mezzi pubblici. Il piano prevede invece “interventi a favore della riduzione del traffico e della velocità” in tutte quelle zone molto popolate.

Sarà dunque ancora più complicato entrare nell'Area B, per la quale si attende “una rimodulazione delle vigenti regole per l'accesso e la circolazione”, con “l’estensione delle regole di limitazione della circolazione a ulteriori classi veicolari per le quali attualmente non sono pianificati divieti”. Inoltre, è prevista “una soglia chilometrica massima annua, stabilita in relazione alla classe di appartenenza e contabilizzata mediante apparati di monitoraggio satellitare”. Dunque potranno circolare solamente i veicoli 100% elettrici.

Inoltre, è attesa la “realizzazione di una o più aree pilota Carbon Neutral con finalità dimostrative. In poche parole si punta a una trasformazione radicale della città per ridurre l’inquinamento e migliorare la vivibilità, senza però valutare l’impatto sulle tasche e sulla libertà del cittadino medio. Cittadino medio che, tra l’altro, vede il costo della vita aumentare continuamente nella sua Milano mentre i salari sono fermi al palo da decenni".

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