Berlino controcorrente, spazio alle auto e via le biciclette

Berlino sotto la guida di un sindaco conservatore mette l'automobile al centro, riducendo le piste ciclabili e rilanciando il traffico veicolare. Questa svolta politica suscita dibattiti su mobilità sostenibile e sicurezza stradale.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

La recente trasformazione della politica dei trasporti a Berlino riflette una nuova visione guidata dal sindaco conservatore Kai Wegner, che ha posto l'automobile al centro delle priorità urbane

Dopo un anno al comando, la sua amministrazione ha preso decisioni radicali, ridimensionando le infrastrutture ciclabili e favorendo l'espansione delle vie veicolari. Questo cambiamento ha acceso un acceso dibattito sulla mobilità urbana e sull'equilibrio tra esigenze automobilistiche e sostenibilità ambientale.

La decisione di ridurre le piste ciclabili è stata accolta con critiche da parte di alcuni settori della società berlinese. I sostenitori del cambiamento vedono nell'incremento dello spazio per le auto una soluzione alle congestioni del traffico e un modo per sostenere l'economia locale, ma gli ambientalisti e i sostenitori della mobilità sostenibile si preoccupano per l'effetto negativo sull'ambiente e sulla sicurezza stradale.

L'opposizione alla nuova politica dei trasporti si manifesta anche nella critica ai legami dell'amministrazione Wegner con l'industria automobilistica e nel timore che la città possa perdere il suo status di esempio di mobilità ciclistica. Alcuni osservatori ritengono che il recente cambio di rotta possa danneggiare l'immagine internazionale di Berlino come città all'avanguardia nella sostenibilità e nell'innovazione urbana.

La capitale tedesca è stata infatti pioniera dell’urbanistica moderna, e qui la riprogettazione degli spazi è iniziata prima che altrove - tanto che molte altre città del mondo hanno poi seguito l’esempio berlinese. A maggior ragione questa inversione a U della capitale tedesca viene vista come un cambiamento radicale. 

Nel frattempo, in molte altre città, anche in Italia, si espandono le zone a traffico limitato e quelle a 30 all’ora, crescono le aree pedonali e le aree ciclabili, e in generale si spinge per realizzare metropoli con meno auto. 

Tuttavia non c’è accordo su quali siano le priorità, o se sia più importante preservare la salute dei cittadini o garantire la circolazione delle auto. Purtroppo, come spesso accade, il bene pubblico diventa un’estensione della più becera partigianeria partitica; in questo senso l'atteggiamento dell'amministrazione Wegner nei confronti della questione dei trasporti riflette una più ampia divisione politica sulla mobilità urbana, con partiti di sinistra che difendono politiche più progressiste e partiti di destra che privilegiano l'automobile e il trasporto su strada. 

Immagine di copertina: cherezoff