Regno Unito, addio alle vendite di auto a benzina, diesel e ibride nel 2030?

Stop alle auto a combustione interna entro il 2030 nel Regno Unito. Il divieto dovrebbe arrivare per auto a benzina, diesel e persino per le vetture ibride con 10 anni di anticipo.

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a cura di Valentina Acri

Stop alle auto a combustione interna entro il 2030 nel Regno Unito. Il divieto dovrebbe pertanto arrivare per auto a benzina, diesel e persino per le nuove vetture ibride con ben 10 anni di anticipo.

Nonostante il Governo avesse deciso originariamente di interrompere le vendite di nuovi veicoli con motori a combustione interna nel 2040, la data prestabilita potrebbe dunque essere anticipata al 2030 sebbene nei mesi scorsi si era valutata l'ipotesi di prolungare il periodo sino al 2035.

L'obiettivo del Governo è chiaro: si tratta di un cambiamento significativo e lo stesso Financial Times afferma che la mossa del Governo britannico ha lo scopo di far ripartire il mercato delle auto elettriche nell'intero Regno Unito, così da spingere il Paese verso il suo obiettivo di zero emissioni entro il 2050.

Con lo stesso scopo,  il Governo investirà anche sulle infrastrutture di ricarica. Una cifra pari a 500 milioni di sterline sarà destinata all' ottimizzazione delle infrastrutture di ricarica presenti sul territorio. Alcuni fondi saranno anche destinati a finanziare nuove connessioni alla rete, naturalmente necessarie per le stazioni di ricarica presenti nelle aree remote.

Un obiettivo chiaro e decisivo in una realtà ben diversa. Secondo quanto dichiarato da Reuters, i veicoli a benzina e diesel hanno rappresentato il 73,6% delle vendite di auto nuove quest'anno. I veicoli elettrici, invece, si attestano solo al 5,5%.

Dobbiamo far fronte alle nostre emissioni di CO2, ed è per questo che il Regno Unito ci chiede di arrivare al netto zero il più presto possibile, affinché tutti i paesi annuncino obiettivi credibili per arrivarci.

La nuova scadenza del Regno Unito risulta inoltre essere una delle più ambiziose in Europa, ma anche altri paesi europei come Francia e Norvegia hanno imposto progetti a medio/lungo termine per ridurre le emissioni di CO2.