Stop alle auto endotermiche in Italia: il parere del ministro Giovannini

Il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, Giovannini, dice la sua sul possibile stop alla vendita delle auto endotermiche in Italia

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a cura di Davide Raia

Lo stop alla vendita delle auto endotermiche in Italia continua ad essere un tema di grandissima attualità. Secondo quanto anticipato dal Comitato interministeriale per la transizione ecologica (Cite), infatti, lo stop dovrebbe arrivare già nel 2035. Tale data è giudicata da molti, soprattutto dai protagonisti della filiera automotive italiana, decisamente troppo vicina per poter essere sostenibile.

Sulla questione è arrivato in queste ore il commento di Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, che ha sottolineato: "C'è una proposta della Commissione europea per il 2035 e c'è una negoziazione in corso. Entro il 2022 la data va fissata e alcuni Paesi indicano tra il 2025 e il 2045. È da un anno che a livello europeo già si discute"

In merito alla proposta del Cite che ha indicato per il 2035 lo stop alle endotermiche, Giovannini evidenzia come tale data rappresenti due cicli di rinnovo (secondo il ministro "mediamente per un rinnovo del parco circolante si calcolano sette anni") e una differenza di 1-2 anni sarebbe di scarsa rilevanza. Per il ministro, in ogni caso, c'è un "ragionamento" da fare sulla data.

Giovannini ha specificato la data indicata dal Cite rappresenta la fine delle vendite di auto endotermiche e non certo lo stop definitivo alla loro circolazione. Le auto con motore termico continueranno a rappresentare una parte rilevante del parco circolante anche dopo il 2035 (nel caso in cui questa sia la data dello stop definitivo alle vendite).

Per il futuro, inoltre, sarà importante, secondo il ministro, investire in punti di ricarica. Continuare a sostenere la vendita di auto elettriche con gli incentivi senza creare un'infrastruttura di ricarica "non ha senso" secondo Giovannini. Staremo a vedere quali saranno le proposte del Governo per il futuro della mobilità elettrica.