Subaru Outback, cosa ci piace e cosa no | Prova su strada

Station wagon o crossover? Se non siete convinti di entrambi i generi ma avete necessità di una soluzione "ponte", Subaru propone da diverso tempo Outback ossia una sorta di station wagon rialzata dotata di numerosi comfort.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

A metà tra un SUV e una station wagon rialzata, la Outback si rinnova dentro e fuori, mantenendo sempre quell’anima da auto tuttofare, comoda sulle strade normali e speciale nel fuoristrada. Nella sua ultima versione, l’altezza da terra - e l’altezza in generale – la avvicina maggiormente alle caratteristiche di un SUV piuttosto che a quelle di una station wagon, al punto tale che, al confronto con alcuni modelli, ad esempio Audi Q3 o Q5, risulta addirittura più alta.
 

Numeri a parte, Outback si propone a tutti coloro che vogliono un’auto comoda, a chi vuole fare viaggi lungi, a chi ama la natura, a chi vorrà fare viaggi avventurosi e raggiungere mete esotiche lontano dalle strade asfaltate. Se appartenete ad una di queste categorie, abbiamo stilato una piccola ma dettagliata classifica di quello che abbiamo apprezzato (o meno) di Subaru Outback; in caso contrario, se siete più tradizionalisti, difficilmente riuscirete ad apprezzare questo modello. 

Cosa ci piace di Outback 

Iniziamo con tutto quello che ci è piaciuto di Subaru Outback. 

Allestimento

Quanti di voi si sono trovati in una situazione d’imbarazzo, davanti a un venditore d’auto, incapaci di capire realmente quale versione e quali optional valesse la pena acquistare, sempre con la sensazione di avere dimenticato qualcosa? Con Subaru Outback non avrete questo problema, poiché è disponibile unicamente una motorizzazione, un 2.5 litri benzina aspirato da 169 cavalli, trazione integrale sempre attiva, in tre allestimenti: Style, 4Adventure e Premium. 

La quantità di accessori è incrementale e non è possibile fare grandi variazioni. La versione Style, che è quella base, include già le funzioni ADAS avanzate, fari LED con abbaglianti automatici, regolazioni elettriche per il sedile guidatore, riscaldamento di sedili e volante, infotainment avanzato con Android Auto e Carplay, telecamera posteriore e X-Mode per le modalità di guida fuoristrada. 

La versione 4Adventure aggiunge, tra gli optional di spicco, il portellone posteriore elettrico, mancorrenti sul tetto e navigatore, quest’ultimo non così necessario se avete uno smartphone. Mentre la versione Premium aggiunge, ulteriormente, interni in pelle Nappa, telecamera anteriore e laterale, tettuccio apribile e un impianto audio Harman Kardon migliorato. 

Riteniamo che la versione base sia già ben dotata e probabilmente molti non sentiranno la necessità di voler spendere di più, ma va anche detto che la differenza di prezzo tra i vari allestimenti è contenuta. Se vorrete passare dalla versione base (Style) alla versione full-optional (Premium), dovrete aggiungere 6000 euro, cioè circa il 13% di sovrapprezzo, che non ci sembra molto. 

Capacità di carico

Le dimensioni strizzano l’occhio al volume di carico. Il bagagliaio offre una capacità di poco più di 500 litri, valore che quadruplica (quasi 2000 litri) abbattendo i sedili. Non siamo davanti a un nuovo record ma l'esperienza che abbiamo misurato sfruttando il piano di carico di Outback è estremamente piacevole, complice la presenza del portello che offre uno spazio di entrata ampio, vari ganci che permettono di assicurare il carico, una presa 12 volt nel bagagliaio, comandi veloci per abbattere i sedili a portata di mano. Capiterà raramente che dobbiate pensare al modo giusto di incastrare valigie o altri oggetti, ci sarà spazio per tutto. 

Altezza e comfort di guida

La posizione di guida è rilassata, grazie agli ampi spazi. I supporti per i gomiti ci permettono di mantenere le braccia comode senza affaticarle, il volante s’impugna bene e tutti i comandi sono a portata di mano, grazie soprattutto al volante multifunzione. Quest’ultimo può sembrare un po’ troppo affollato al primo impatto, ma si prenderà dimestichezza velocemente. Il sedile è comodo (noi abbiamo provato quello in Nappa), la pelle è morbida e la qualità si sente.  

L’abitacolo è ben insonorizzato, il motore è silenzioso (se guidato a bassi giri, ne parleremo fra poco), l’erogazione è morbida e gli ammortizzatori fanno un lavoro egregio. I dossi quasi non si sentono. 

Nessuna considerazione positiva né negativa sulla frenata, che si attesta su valori media per la categoria. Su Outback si è spinti a guidare con tranquillità, a farsi trasportare piuttosto che avere una guida attiva, sempre attenta a schivare buche. Salite a bordo, mettete in moto, una musica rilassante in sottofondo e vi godete il viaggio, questo è lo stile di Outback. 

Si viaggia bene in quattro (e mezzo): spaziosa anche dietro, se avete bambini non mancano gli attacchi isofix nascosti dietro a delle coperture in pelle, e il tunnel centrale non è così ingombrante da impedire la presenza di un quinto passeggero al centro. Potrete anche reclinare leggermente i sedili posteriori. Porte USB, bocchette aria e anche sedili riscaldati dietro nell’allestimento Premium. 

Comportamento fuori strada

Sembra scontato, ma dobbiamo mettere tra le cose che ci piacciono il comportamento sulle strade bianche. Non abbiamo scalato monti durante la nostra prova, ma abbiamo fatto un po’ di fuori strada per apprezzare le caratteristiche di Outback. Sotto questo punto di vista sembra realmente di essere a bordo di un SUV; buche e dislivelli si sentono, ma tutto è armonioso, senza strattoni o brutti colpi durante la guida. Certo, bisogna sempre mantenere una velocità adeguata, ma ci sentiamo di dire che lo scopo di Subaru, di aggredire in maniera indolore le superfici più difficili, sia stato pienamente raggiunto. 

Cosa ci ha convinto solo a metà

Prima di passare a quello che non ci è piaciuto, diamo un’occhiata a quello che non ci ha pienamente convinto, dei punti che non riteniamo dei veri difetti, ma qualcosa che è probabilmente migliorabile o che può dipendere da gusti soggettivi. 

Look degli interni

Possiamo giudicare solo gli interni Premium, in pelle Nappa, che abbiamo già detto essere di alta qualità, e lo ribadiamo. Tuttavia il design molto complesso delle superfici, con molteplici innesti, cuciture e superfici modellate geometricamente, ci danno la sensazione di confusione. Probabilmente l’idea era quella di dare un tono più aggressivo, ma crediamo che un design più pulito e omogeneo possa aiutare a fare apprezzare Outback anche ai meno “avventurosi”.  

Aggiungiamo l’abbinamento alla pelle marrone, decisamente impattante in termini di vista, degli innesti di superfici nere lucide e metallizzate, che forse potevano essere armonizzate meglio. Insomma, non ci sono dubbi che quando si parla di design bisogna considerare il peso dei gusti personali. A qualcuno potrebbe fare impazzire, nel nostro caso avremmo preferito una soluzione più pulita e omogenea. 

Look dell’esterno, un mix di vecchio e nuovo

Esternamente Outback si riconosce facilmente, e questo è probabilmente un bene. Ma sembra che Subaru abbia paura a osare un po’ di più sull’estetica. Se guardiamo Outback negli anni, abbiamo assistito a solo piccoli cambiamenti, un’evoluzione lenta, ben più di quanto abbiano fatto altre case automobilistiche. Probabilmente l’azienda giapponese non vuole rischiare di sconvolgere gli equilibri che hanno fatto il successo di questa auto, ma ci sarebbe piaciuto vedere un cambiamento più aggressivo. 

Anche in questo caso, prendete con le pinze quello che stiamo dicendo: l’estetica è soggettiva, e siamo certi che gli amanti di questo modello non saranno d’accordo con noi. Quantomeno sarebbe però stato bello non trovare alcuni “pezzi del passato”, come le lampadine a incandescenza delle frecce posteriori. Ormai i LED sono la normalità. Anche lo scarico (il silenziatore), molto classico che s’intravede da sotto al paraurti posteriore non è il massimo, e le portiere retrostanti sono un po’ troppo pesanti e necessitano di una certa forza per evitare che non si chiudano al primo colpo. 

Motore

Il 2.5 litri aspirato da 169 cavalli è in grado di generare una coppia massima di 252 Nm a 3800 giri. La massima velocità dichiarata è di 193 km/h e lo spunto ad 0 a 100 è di 10.2 secondi. Oltre a confermare questi numeri, dobbiamo constatare che non sono molto entusiasmanti, soprattutto l’accelerazione. Lo diciamo anche a causa di un confronto con altre auto nella stessa fascia.  

Il cambio, automatico a variazione continua, non ci fa impazzire e porta con sé tutti i pro e i contro della tecnologia. Una progressione morbida apprezzabile quando si guida rilassati, una velocità scarsa quando si schiaccia a fondo l’acceleratore, magari per un sorpasso o una guida un po’ briosa. Dovrete giocare sempre un po’ di anticipo se vorrete sorpassare, dopo che avrete premuto l’acceleratore a fondo la scalata impiega un po’ di tempo, e dopo vi ritroverete nella classica situazione dove un motore tranquillo e silenzioso, alza improvvisamente la voce diventando molto rumoroso (e non è un rumore particolarmente apprezzabile). 

Ma lo abbiamo già detto: Subaru Outback non è fatta per correre, è fatta per galleggiare sulla strada, a bassi giri e in totale comfort. 

ADAS, frenata e sensore attenzione 

Subaru ha sviluppato il proprio sistema di guida autonoma, che si basa principalmente sull’uso di diverse videocamere, e dobbiamo dire che funziona abbastanza bene. Tuttavia abbiamo trovato alcune funzioni un po’ troppo invasive. La frenata di emergenza, ad esempio, è veramente troppo preventiva; ci è capitato di rallentare in prossimità di alcune strisce pedonali, senza tuttavia arrestare del tutto l’auto, e improvvisamente Outback ha inchiodato a circa tre metri di distanza dalla persona che stava attraversando. In tutta sincerità, eravamo in frenata e a bassa velocità, non ci sarebbe stato alcun bisogno del blocco di emergenza; sembra quindi che ci sia meno controllo su quello che sta facendo il conducente (cioè se sta o no frenando) e contino solo i dati oggetti (la distanza). 

Anche il sensore che rileva l’attenzione del guidatore, attivato da alcune videocamere posizionate in bella vista al centro del cruscotto (potevano anche essere nascoste meglio, a proposito di design), è un po’ troppo invasivo, ricordandoci continuamente di guardare la strada. Magari sono tutti aiuti che veramente sono in grado di fare la differenza per i guidatori realmente distratti, tutti gli altri dovranno portare un po’ di pazienza. Infine, ancora dopo due settimane di prova, non abbiamo capito il motivo di alcuni avvisi sonori che ogni tanto vengono emessi, senza alcun tipo di informazione visiva sugli schermi. 

Software infotainment e controlli di bordo

Subaru ha aggiornato il suo sistema di infotainment con Startlink, questo è il nome scelto, e l’ha implementato tramite un grande schermo da quasi 12 pollici, posizionato in verticale, al centro della plancia. Da una parte dobbiamo fare i complimenti a Subaru per la completezza, poiché ci sono veramente molte informazioni e comandi con cui interagire, e anche per l’ergonomia di navigazione, che è stata resa molto simile a quella degli smartphone moderni, con una pagina Home con i collegamenti principali e scorciatoie per andare avanti e indietro nei vari menù. 

A volte, tuttavia, ci sono veramente troppe informazioni a schermo. La curva di apprendimento sarà un po’ ripida, dovrete prendere dimestichezza. Per fortuna alcuni comandi, come il volume o la gestione della temperatura, sono stati portati fuori dallo schermo e abbinati a tasti fisici, sulla plancia o sul volante. Inoltre la scelta estetica dei font e delle icone non sembra particolarmente al passo con i tempi. Il primo approccio è quello di uno smartphone Android vecchio di dieci anni. Peccato. 

Cosa non ci piace di Outback

 Concludiamo con quelli che riteniamo i punti più deboli di Subaru Outback. 

Apple CarPlay e Android Auto

Outback è compatibile con Apple CarPlay e Android Auto, ma solo se collegherete gli smartphone con il filo. Niente connessione wireless e nemmeno ricarica wireless. È un peccato, anche perché le zone dell’abitacolo adibite a ospitare gli smartphone non sono particolarmente capienti, come il piccolo pozzetto centrale dove ci sono anche le porte USB e, purtrppo, nessuno spazio per evitare che il cavo non contribuisca al disordine. Inoltre lo schermo grande è usato solo per una piccola frazione quando abiliterete Android Auto o CarPlay. 

Consumi

Outback non consuma poco. Con andature contenute, senza grandi accelerate, percorrerete in media gli 11 km al litro. Un po’ meno in città, un po’ di più in autostrada. In ogni caso sono numeri importanti che non rendono Outback particolarmente concorrenziale sotto questo punto di vista.  

Niente ruota di scorta 

Nel bagagliaio è nascosto un doppio fondo, abbastanza capiente e sfruttabile che non fa altro che migliorare la capacità di carico. Tuttavia non è fornita una ruota di scorta è c’è solo il kit spray. Su un’auto classica non avremmo inserito questo punto tra quello che non ci piace, ma considerando che Outback è un’auto pensata per il fuoristrada, ci sembra una mancanza. 

Considerazioni finali

Subaru Outback non è un’auto per tutti. Non è una “semplice” station wagon rialzata, ma è un’auto che solo chi vorrà usarla nel suo ambiente naturale, cioè il fuoristrada, potrà apprezzarla veramente. Questo non significa che si comporti male su strade normali, ma solo che sarebbe un peccato non sfruttarla realmente per quello che è stata creata. Anzi, c’è proprio il rischio di rimanerne delusi. Ottimo comfort di guida, spazi ampi, progressione morbida si contrappongono a consumi un po’ sopra alla media. Interessante invece il rapporto tra prezzo e accessoristica. Al prezzo di listino di 50mila euro avrete un’auto full optional, dotata di (quasi) tutti i comfort.