Tesla Autopilot di nuovo nel mirino della NHTSA

La NHTSA americana torna a indagare sui morti in auto a causa di utilizzi impropri di sistemi di guida autonoma; Tesla Autopilot inevitabilmente nel mirino.

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a cura di Francesco Daghini

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Il dibattito sui sistemi di guida autonoma non accenna a raffreddarsi, specialmente negli Stati Uniti dove ancora una volta la National Highway Traffic Safety AdministrationNHTSA – ha aperto un’indagine per analizzare una serie di incidenti in cui diverse persone hanno perso la guida, tutti incidenti con un unico denominatore comune: al momento dello schianto, era attivo un sistema di guida autonoma come Autopilot di Tesla.

Si parte dal 2016, con i primi incidenti che hanno coinvolto proprietari di Tesla guidate da Autopilot: in alcuni casi – i più recenti – dagli accertamenti è risultato che al momento dell’impatto nessuno era seduto al posto di guida, pertanto sarebbe stato impossibile riprendere il controllo dell’auto in modo repentino come richiesto dal sistema stesso.

La NHTSA si è soffermata più volte su un aspetto importante di Autopilot: il software installato sulle Tesla richiede sì di restare vigili e pronti a riprendere il controllo in ogni momento, ma per come è progettato consente al guidatore di togliere le mani dal volante per lunghissimi periodi di tempo, favorendo quindi le distrazioni.

Solo pochi giorni fa la presidente della Commissione Commercio del Senato degli Stati Uniti, Maria Cantwell, ha parlato degli episodi che hanno visto auto Tesla coinvolte in incidenti un po’ strani, sottolineando come ci sia sempre lo zampino di Autopilot in queste collisioni.

Ma non è solo Tesla ad essere sotto inchiesta: secondo quanto riporta Reuters, tra i casi indagati ci sono anche altri incidenti che vedono coinvolte delle Cadillac, una Lexus RX450H, una Navy Arma e due Volvo XC90. Proprio quest’ultima nel 2018 si è resa protagonista di un tragico incidente in cui una donna ha perso la vita in Arizona, durante lo svolgimento di test legati sulla guida autonoma da parte di Uber che in quell’occasione si rese colpevole di aver disattivato il sistema di frenata di emergenza presente di serie sul modello.

Tutto questo parlare e dibattere non ferma però la crescita dei sistemi di guida autonoma, con Elon Musk che si prepara a rilasciare una nuova versione del software Full Self-Driving, dopo aver abbandonato l’utilizzo di radar per concentrarsi sulle telecamere.